Terremoto: ad Amatrice consegnate le prime 25 casette

Giorgia Meloni ad Amatrice

Terremoto: ad Amatrice, presso il Campo Zero, sono state consegnate le prime 25 Sae (Soluzioni abitative d’emergenza) per i cittadini colpiti dal terremoto. Le strutture erano già state pre-assegnate lo scorso 20 gennaio, attraverso l’estrazione degli avventi diritto. Il criterio utilizzato per l’assegnazione delle casette di alloggio temporaneo, era basato sulla richiesta spontanea da parte dei cittadini che versavano effettivamente in condizioni di estrema necessità.

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Dopo i lunghi mesi di difficoltà dovuti ai danni prodotti dal terremoto ad Amatrice, oggi il sindaco Sergio Pirozzi ha dichiarato, in occasione della consegna delle casette temporanee: ‘E’ una tappa del percorso di rinascita. Vorrei che le chiavi le consegnassero tutti coloro che hanno lavorato per realizzare le casette’.

Ad avere la priorità sull’assegnazione delle piccole abitazioni temporanee, post terremoto, sono stati i disabili al 100% e i nuclei familiari all’interno dei quali c’è una persona di oltre 75 anni con almeno il 75% di disabilità.

Le casette che ospiteranno coloro che hanno perso le proprie abitazioni a causa delle scosse del terremoto, hanno diverse grandezze (40, 60 e 80 metri quadri) e saranno assegnate in base alla consistenza del nucleo familiare. Si tratta della prima area di alloggio temporaneo, a cui se ne aggiungeranno altre sei ad Amatrice e 24 nelle diverse frazioni colpite dalle ripetute scosse di terremoto. In totale nel territorio comunale di Amatrice si avranno 30 aree di sistemazione per le famiglie sfollate post terremoto.

IL TERREMOTO IN TEMPO REALE: LE PROTESTE

Non sono mancate le proteste da parte degli abitanti delle zone colpite dal terremoto: ‘Sette mesi per avere container. Siamo stanchi, bisogna dirlo: sette mesi per consegnare queste case, che case non sono. Nessuno ascolta i cittadini. Sono più che arrabbiata, sono delusa. Mi sembra che siano passati 7 mesi per avere 25 casette, anzi container travestiti da casette’, ha denunciato Rita D’Annibale, sfollata post terremoto, interrompendo ripetutamente, insieme ad altri residenti, la cerimonia di consegna.

La donna ha poi concluso: ‘Le Sae sono per l’emergenza, dopo sette mesi non siamo più in emergenza. Qui non si è fatto nulla e chi sta qui non è in grado di gestire la situazione, si dimettano tutti. Qui ad Amatrice, come in tutto il cratere, non è stato fatto nulla. Si parla di ricostruzione e devono ancora rimuovere le macerie dalle zone rosse’.

Per un aggiornamento sul terremoto in tempo reale, continuate a seguirci: vi informeremo su tutte le nuove scosse, i dati forniti dell’Ingv e gli eventi di cronaca delle zone colpite dallo sciame sismico.

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