Terremoto ad Amatrice: salvato un gatto dalle macerie dopo 6 giorni

Gatto salvato ad Amatrice

FOTO FACEBOOK ENPA

Sono giorni ormai che i Vigili del Fuoco lavorano per liberare le persone rimaste travolte dalle macerie, provocate dal devastante terremoto che, lo scorso 24 agosto, ha colpito il Centro Italia. Ma i Pompieri, si sa, hanno un grande cuore e non fanno distinzioni, ogni vita per loro è degna di essere salvata, anche quella di un gatto. Grazie a loro infatti un cucciolo è stato estratto vivo dalle rovine di Amatrice dopo ben 6 giorni!

A un certo punto, tra gli edifici crollati si è alzato un grido: ‘Portate dell’acqua!’. Era la voce di un Vigile del Fuoco, che richiedeva l’aiuto di altri soccorritori per il gattino che aveva appena tratto in salvo: il cucciolo era sopravvissuto al crollo della casa in cui viveva. Anche la sua padrona, Daniela, si è salvata ed è rimasta senza più nulla, fatta eccezione per il suo amato gatto.

Andrea, il pompiere che l’ha estratto, è per Daniela un eroe: da giorni ormai chiedeva ai Vigili del Fuoco di provare a cercare il suo gatto bianco e grigio, anche se ormai le speranze che fosse vivo stavano svanendo del tutto. Così, grazie alla perseveranza di Daniela e alla tenacia mista a sensibilità dei soccorritori, il cucciolo di nome Gioia ha rivisto finalmente la luce, dopo 6 interminabili giorni.

Durante la notte del terremoto, Daniela aveva provato a trarre in salvo la gattina, ma era così terrorizzata che non si era fatta prendere in alcun modo. Aveva cercato di nascondersi in un punto sicuro della casa, in cui molto probabilmente è rimasta per tutto il tempo, dopo il sisma.

Dopo averle dato dell’acqua, i Pompieri hanno affidato Gioia alle cure dei veterinari dell’Enpa. Terminato il check-up è stata riconsegnata in buona salute, anche se evidentemente debilitata, a Daniela, la sua padrona che ha fatto di tutto per salvarle la vita.

Quella di Gioia e Daniela è una piccola storia a lieto fine, frammenti di serenità che aiutano, almeno in piccola parte, ad affrontare tutto il dolore che un evento come quello che ha travolto il Centro Italia il 24 agosto, si porta inesorabilmente appresso.

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