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Terremoto ad Amatrice: spuntano 120 indagati per truffa. L’enorme sofferenza post devastazione, ora lascia lo spazio alla rabbia che inevitabilmente lo sciacallaggio genera: secondo quanto riportato da Il Messaggero, da un’indagine della Procura della Repubblica di Rieti è emerso che un gruppo di persone, provenienti per la maggior parte da Roma, ha approfittato del disastro prodotto dal terremoto, per ricevere illecitamente somme erogate dalla Protezione civile, che potevano raggiungere anche i 900 euro al mese. Il ‘gioco’ è stato possibile grazie a una ‘semplice’ mossa, ovvero il cambio di residenza dalla Capitale a uno dei paesi del Centro Italia, colpiti dal potente terremoto del 2016.
Terremoto Amatrice: l’indagine della Procura della Repubblica di Rieti
Autentici sciacalli, che tra le macerie prodotte dalla forza devastante di un terremoto, hanno saputo scorgere un piano di arricchimento personale, ai danni delle popolazioni locali, concretamente bisognose e in attesa di aiuti. La Procura della Repubblica di Rieti ha indagato sulle erogazioni del Contributo di Autonoma Sistemazione (Cas), liquidate a beneficiari che, secondo le ipotesi dei magistrati, non avevano né i requisiti né il diritto di ricevere l’indennità economica creata per sostenere i residenti nei Comuni del Centro Italia, devastati dal terremoto. Le indagini si sono focalizzate sin da subito sulla crescita sospetta di cambi di residenza nei Comuni di Amatrice e Accumoli. La maggior parte di tali cambi, come accennato in apertura, è stata effettuata da persone con residenza a Roma, verso i Comuni più colpiti dal terremoto del 2016. La Procura ha controllato centinaia domande di richiesta per il sostegno economico, riscontrando numerose anomalie. Al momento sono 120 le persone che potrebbero essere indagate con l’accusa di truffa e falso.
Il caso degli SMS solidali ad Amatrice
Quella degli sciacalli della residenza cambiata ad hoc è soltanto l’ultima delle cattive notizie, emerse a distanza di un anno dal devastante terremoto del Centro Italia. Il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, pochi giorni fa, aveva denunciato a proposito delle donazioni attraverso sms alle popolazioni terremotate: ‘E’ stata tradita la volontà dei cittadini’. Il primo cittadino di uno dei Comuni più devastati dal terremoto aveva sostenuto: ‘Gli oltre 33 milioni raccolti non sono mai arrivati alle popolazioni colpite dal sisma’, denunciando che parte di tali fondi siano stati impiegati per interventi non pertinenti con la loro iniziale destinazione, ‘come una pista ciclabile in un paese delle Marche non colpito dalle scosse’.
Alle accuse del sindaco di Amatrice ha fatto però immediatamente seguito la risposta dell’Ufficio per la Ricostruzione del Lazio: ‘Ad Amatrice e Accumoli le spese per le scuole erano già coperte, come del resto per tutte le altre spese, le risorse degli sms solidali sono state destinate per garantire la piena sicurezza di altre scuole danneggiate dal sisma in altri comuni frequentate da ragazzi, bambini e insegnanti’. Sulla questione è intervenuta anche la commissaria per la ricostruzione del terremoto del Centro Italia, Paola De Micheli, che ha dichiarato: ‘Ogni polemica o strumentalizzazione non aiuta in alcun modo la ricostruzione e rischia di creare un clima sfavorevole alla ripartenza dei territori colpiti dal sisma’.
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