Il terremoto del Centro Italia che dal 24 agosto sta scuotendo il cuore del nostro paese ha portato danni per 23,5 miliardi di euro. La prima stima definitiva arriva dal Dipartimento della Protezione Civile che ha trasmesso a Bruxelles, tramite la Rappresentanza permanente italiana, il fascicolo completo sulla stima dei danni e dei costi sostenuti dall’Italia per gli eventi sismici che hanno interessato Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Il documento è necessario per attivare il Fondo di Solidarietà dell’Unione Europea (FSUE), nato allo scopo di sostenere gli Stati membri dell’Ue colpiti da catastrofi naturali, e mette in fila tutti i danni che le scosse di agosto e dei mesi successivi hanno inflitto alle Regioni del Centro Italia.
Dopo le polemiche sulla manovrina aggiuntiva, chiesta dall’UE per sistemare i conti italiani, il governo italiano ha accettato di trovare un compromesso con le istituzioni europee ma ha tirato dritto nel sostenere lo scorporo delle spese per quanto riguarda le due emergenze che il paese si trova a vivere: terremoto e migranti.
Il sisma in particolare era finito anche sotto la lente della Corte dei Conti che, tramite il suo presidente Arturo Martucci nel giorno dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, ha ricordato come il terremoto, pur se evento eccezionale, ha “effetti continuativi” sul nostro Paese, invitando l’Europa a tenerne conto. “La prevenzione non appare slegata dalla ricostruzione poiché non si tratta di cautelarsi contro eventi solo possibili, bensì di programmare una protezione contro effetti drammatici di eventi sismici purtroppo con carattere di potenziale continuità. Di questo aspetto non può non tenersi conto anche in sede europea per gli interventi finanziari messi in campo da governo e parlamento”, ha specificato.
La conta dei danni del terremoto
Dalle parole si passa ora ai numeri, quelli messi in fila dalla Protezione Civile che apre così la procedura per accedere al Fondo di Solidarietà e far fronte alle spese e alle necessità delle zone colpite dal sisma.
Secondo i calcoli del Dipartimento della Protezione Civile, dal 24 agosto scorso a oggi, i danni ammontano a 23 miliardi e 530 milioni di euro, di cui 12,9 miliardi sono i danni agli edifici privati e 1,1 miliardi di euro agli edifici pubblici.
COLPITO IL CUORE MEDIEVALE D’ITALIA: QUESTI I DANNI DEL TERREMOTO AL PATRIMONIO ARTISTICO
La stima tiene conto di danni diretti pubblici e privati, cioè quelli che riguardano la distruzione di edifici, di infrastrutture, di raccolti e quelli che hanno colpito industrie e imprese, il patrimonio culturale, le reti di distribuzione dell’energia, del gas, dell’acqua, oltre ai costi sostenuti dallo Stato per far fronte all’emergenza.
La voce dei costi statali comprende le spese effettuate per ripristinare gli impianti di energia, acqua, acque reflue, telecomunicazioni, trasporti, sanità, istruzione, cioè tutto quello che è stato speso per rimettere in piedi le infrastrutture necessarie alla vita quotidiana. A questi si aggiungono i costi per gli alloggi provvisori e i servizi di soccorso nonché per la messa in sicurezza delle infrastrutture di prevenzione e per la protezione del patrimonio culturale e il ripristino delle zone danneggiate.
Il documento presentato a febbraio 2017 è un’integrazione di quanto già presentato a Bruxelles lo scorso 16 novembre, quando si calcolarono i danni del terremoto da quello di agosto, con Amatrice triste simbolo della tragedia, fino alla data del 25 ottobre. Con gli eventi sismici del 26 e 30 ottobre e infine con le ultime pesanti scosse del 18 gennaio 2017, che tra l’altro hanno provocato anche la tragedia di Rigopiano,
A causa del protrarsi dell’emergenza, chiarisce la Protezione civile, per le nuove e continue scosse avvenute nei mesi successivi negli stessi territori, l’Italia si era riservata di integrare la documentazione in modo da dare all’Europa il quadro completo riferito all’intera sequenza sismica.
La prima parte del dossier aveva una stima di danni e costi pari a 7,56 miliardi di euro, di cui 4,9 miliardi riferiti ai danni agli edifici privati e 350 milioni agli edifici pubblici: a questi si aggiungeva l’analisi, effettuata in collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, sui danni al patrimonio culturale di oltre 541 milioni di euro. Come abbiamo visto, le scosse di ottobre hanno aggravato la situazione del patrimonio artistico, con ulteriori danni.
La prima documentazione aveva permesso l’attuazione del Fondo e il 29 novembre la Commissione aveva concesso l’anticipo massimo consentito sul contributo finanziario del Fondo per sostenere le operazioni di emergenza e recupero per un importo di 30 milioni di euro.
Nel frattempo, le scosse di ottobre e poi quelle di gennaio, hanno aggravato ulteriormente il quadro della situazione, facendo aumentare i costi dei danni diretti e della prima emergenza a 16 miliardi e 470 milioni di euro circa, di cui 8 miliardi per gli edifici privati e 750 milioni agli edifici pubblici, con un aumento dei danni al patrimonio culturale di 2,5 miliardi di euro. Le ultime stime, chiarisce la Protezione Civile, coprono anche l’ultimo terremoto, quello del 18 gennaio 2017.
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