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Prosegue la paura in Umbria e Marche dove sono saliti a circa cinquemila gli sfollati a seguito del terremoto che ha colpito nella notte l’Italia centrale. Diverse scosse si sono susseguite fino a stamattina, segno che la terra trema ancora tra Marche e Umbria. Al momento si segnala una sola vittima ‘indiretta’ del terremoto, un uomo deceduto per infarto, ma arrivano alla spicciolata anche informazioni sui feriti, non gravi, che sarebbero in tutto una decina. Si segnalano problemi alla viabilità dovuti alle frane. Alcuni comuni risultano isolati. Molti sono i danni agli edifici e al patrimonio storico. Il bilancio degli sfollati però è provvisorio perché tante famiglie, terrorizzate, hanno abbandonato le proprie abitazioni senza conoscere la reale situazione dei danni. Si cercano soluzioni temporanee per chi non ha dove stare, e l’unica certezza, sottolineano i soccorritori, è che questa volta, viste le temperature rigide della aree colpite dal sisma, le tende non potranno essere utilizzate, si pensa quindi agli alberghi sulla costa, alle palestre e ai palazzetti dello sport agibili dei comuni colpiti.
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Tremila sfollati sono da sistemare ma la situazione, sottolineano i soccorritori della protezione civile, per ora è ancora provvisoria perché tante persone hanno abbandonato le abitazioni anche per paura di nuovi crolli. Bisognerà attendere le prossime ore per una stima corretta dei danni e delle abitazioni inagibili.
EVACUATO IL CARCERE DI CAMERINO
La scossa di terremoto della notte scorsa ha creato gravi lesioni e crolli anche nel carcere di Camerino, che è stato sfollato nella notte con il trasferimento dei 42 (34 maschi e 8 donne) detenuti nel carcere romano di Rebibbia. Tragedia sfiorata che conta comunque anche 3 poliziotti penitenziari feriti. Ne dà notizia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe. “La scossa di terremoto ha causato dei crolli e delle gravi lesioni nella struttura penitenziaria: è stata una tragedia sfiorata ma annunciata, visto che da anni il Sappe denunciava la grave precarietà del carcere di Camerino”, denuncia Nicandro Silvestri, segretario regionale Sappe per le Marche. “Sul posto sono intervenuti, nella notte, il Direttore Generale del Personale della Polizia Penitenziaria, Pietro Buffa, e il Responsabile del Servizio Traduzioni, il generale D’Amico. Hanno predisposto la chiusura del carcere e lo sfollamento dei detenuti, inviati nella notte a Roma Rebibbia.
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CENTRI CARITAS MOBILITATI
Sono stati subito contattati i delegati regionali delle Caritas delle Marche e dell’Umbria e i direttori delle Caritas più coinvolte da questa nuova emergenza: Camerino, Macerata e Spoleto-Norcia. Gli operatori locali si sono messi a disposizione per far fronte alle necessità più immediate e stanno monitorando l’evolversi della situazione, nelle diverse frazioni e centri abitati. La rete Caritas “è pronta a moltiplicare gli sforzi per dare risposte alle nuove necessità, grazie anche all’avvio dei gemellaggi che vedono il coinvolgimento di tutte le Caritas, da Nord a Sud”. Prosegue nel contempo l’impegno e l’accompagnamento nelle zone colpite dal sisma del 24 agosto che ha suscitato una generosa risposta solidale, anche dall’estero. Tra le offerte ricevute, particolarmente significativa è quella della comunità cristiana di Erbil in Iraq che tramite l’Arcivescovo S.E. Mons. Bashar Warda, ha raccolto quasi 20mila euro da destinare a favore dei terremotati. Un segno di attenzione da parte di una comunità in grande sofferenza, che ha sperimentato e sperimenta la vicinanza della rete Caritas ed è comunque capace di allargare lo sguardo verso le ferite degli altri, in un’ottica di autentica comunione cristiana.