Devastante terremoto in Marocco registrato alle 23.11 di venerdì sera. L’epicentro si è registrato nella regione di Marrakesh.
Il bilancio fornito dal Ministero dell’Interno del Paese si aggrava di ora in ora: le vittime sarebbero 632, 329 i feriti.
Terremoto di magnitudo 7 in Marocco: il Paese devastato dal sisma
Una pesantissima scossa di terremoto ha colpito il Marocco alle 23.11 di venerdì 8 settembre. L’epicentro si è registrato nella regione di Marrakesh, nella zona dell’Atlantide, provincia di Al Haouz, nel comune di Ighil, a una profondità di 8 chilometri. Le scosse sono state molteplici: dopo la pima, se ne è registrata una seconda di assestamento di magnitudo 4.8 20 minuti dopo e ne sono seguite altre due del 3.3 e del 3.4.
La scossa di magnitudo 6.8 nella scala Richter, ha scosso l’intero paese, con echi anche nelle nazioni confinanti, fino in Mauritania, Algeria, Gibilterra e perfino in Portogallo. Almeno 300 morti.#Terremoto #Marocco #Morocco #morocoearthquake #earthquake pic.twitter.com/jqQKgKOjPz
— Davide Scifo (@strange_days_82) September 9, 2023
Le vittime sarebbero 632, 329 i feriti, ma il bilancio è purtroppo destinato ad aggravarsi nel corso delle prossime ore.
Solidarietà dell’Ue. La premier Meloni dal G20 ha ribadito la vicinanza al Paese: “Dolore per il tragico bilancio, pieno sostegno dell’Italia”. Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha fatto sapere che al momento non si registrano feriti né vittime tra gli italiani e ha confermato la disponibilità da parte dell’Italia di aiutare le autorità marocchine anche nelle fasi di soccorso.
Sono vicino al #Marocco per il tragico terremoto che ha seminato morte e distruzione. L’Italia è pronta ad aiutare, anche per le fasi di soccorso, le autorità marocchine in questi momenti difficili. Una preghiera per le vittime e i loro familiari.
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) September 9, 2023
Il sisma ha danneggiato palazzi e strutture dalla capitale fino ai villaggi sulle montagne dell’Atlante. Dopo la prima, fortissima scossa, tante persone si sono riversate in strada, temendo scosse di assestamento.