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Terremoto e tsunami: due facce della stessa medaglia

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Terremoto e tsunami: due manifestazioni terribili della Natura, che sempre più spesso vediamo associati nelle pagine di cronaca internazionali, dall’episodio distruttivo di qualche anno fa nel sud-est asiatico, passato alla storia per il gran numero di vittime, al disastro nucleare di Fukushima in Giappone, fino a quello più recente in Cile. Ma cosa lega questi due fenomeni? Perché dopo un terremoto può sopraggiungere uno tsunami? Proviamo a capire di più la connessione tra questi due eventi naturali, tanto imprevedibili quanto purtroppo sempre più frequenti.

Come è noto, i terremoti hanno origine dalle forze tettoniche che governano il sottosuolo, che quando rompono il punto di equilibrio su cui poggiano le masse rocciose generano onde sismiche che si propagano in ogni direzione. A seconda dell’intensità di queste onde variano gli effetti del terremoto, da un lieve e talora persino impercettibile movimento ondulatorio o oscillatorio di oggetti ed edifici, fino all’apertura di profonde crepe nel terreno che inghiottono tutto. Queste onde sismiche possono dare vita ad un’onda anomala che siamo soliti chiamare maremoto oppure tsunami, parola giapponese oramai sdoganata in tutto il mondo, che significa letteralmente ‘onda sul porto’: ciò avviene quando il punto di rottura dell’equilibrio si verifica al di sotto del livello del mare. Lo spostamento di masse rocciose provoca il sollevamento di una grande massa d’acqua, che si propaga poi in tutte le direzioni fino alla costa.

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I maremoti sono sempre avvenuti, ma oggi ci paiono più frequenti, forse anche a causa dell’enorme rilevanza mediatica che hanno avuto alcuni di questi fenomeni. La pericolosità dello tsunami deriva dal suo essere totalmente imprevedibile: se infatti i terremoti danno delle avvisaglie generalmente prima di manifestarsi in tutta la loro forza, anche se ciò non evita che possano esserci vittime, non esistono ad oggi strumenti per mettere in allerta la popolazione da un rischio tsunami se non a terremoto già in atto, e le zone colpite non possono essere evacuate. Uno degli sforzi che la scienza sta compiendo in questi anni è proprio quello di dotare gli studiosi di mezzi efficaci per prevenire con un certo anticipo i sommovimenti della terra: fino ad allora purtroppo ben poco si potrà fare per evitare che la gente muoia a causa di terremoti e tsunami.

Giulio Ragni

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