A 65 ore dal terremoto nel Mar Egeo, una bambina di 3 anni di nome Elif è stata miracolosamente estratta viva dalle macerie. Tratta in salvo anche Idil Sirin, 14 anni, estratta dalle macerie dopo essere rimasta intrappolata per 58 ore. Nella provincia di Smirne in Turchia i feriti sono quasi mille, di cui circa 200 sono stati ricoverati in ospedale. Sale, invece, a 83 il numero delle vittime nella provincia di Smirne. Lo rende noto la Protezione civile turca.
Con la bambina di nome Elif, sale a 106 il bilancio delle persone tratte in salvo. Fra queste figurano anche la mamma e due fratelli della bimba, mentre un altro fratello è morto. Il terremoto ha provocato due morti anche sull’isola greca di Samos: si tratta di due adolescenti che sono stati sepolti ieri dalle macerie, mentre sull’isola altre 19 persone sono rimaste ferite.
La notizia della bimba tratta in salvo lascia speranze anche per altre persone sepolte sotto le macerie. Così, le ricerche continuano in 8 dei 20 edifici crollati, a causa del sisma registrato nella giornata di venerdì 30 ottobre. Secondo l’osservatorio sismologico turco, dopo la scossa principale, si sono verificate 947 scosse di assestamento: di cui 43 con una magnitudo superiore a 4 gradi.
Il sisma di magnitudo 6,6 ha avuto l’epicentro nel Mar Egeo e ha colpito in particolare Smirne e Seferihisar, in Turchia, e la piccola isola greca di Samos, dove sono stati registrati due decessi. La scossa è durata circa 45 secondi e ha provocato il crollo di diversi edifici. Il sindaco di Smirne, Tunc Soyer, ha dichiarato che sono almeno 20 gli edifici che hanno riportato danni strutturali importanti o crollati parzialmente, mentre sono 6 le strutture interamente crollate.
Dopo la scossa, è nato anche un dibattito sull’entità del terremoto. Il Servizio geologico degli Stati Uniti lo ha, infatti, classificato di magnitudo 7,0, mentre l’Istituto Kandilli di Istanbul 6,9 e la residenza turca per la gestione dei disastri e delle emergenze 6,6.
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