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Svegliati in piena notte da un boato, la terra ha tremato nel Centro Italia e chi è sopravvissuto racconta di una “situazione drammatica”. Alle 3.30 di mercoledì 24 agosto si è registrata una forte scossa magnitudo 6.0 a 4 chilometri dalla superficie con epicentro ad Accumoli in provincia di Rieti. Un sisma “paragonabile a quello dell’Aquila” e avvertito in gran parte dell’Italia, da Rimini a Napoli. Dopo la scossa di magnitudo 6.0 oltre ottanta scosse sopra magnitudo 2.0 si sono succedute tra reatino, aquilano, ascolano e perugino.
Quattro signori e signore di mezza età di Amatrice, accampati a bordo della strada davanti all’ospedale raccontano: “Il nostro palazzo della fine ‘800 che aveva subito alcune ristrutturazioni ha retto e siamo riusciti a scappare. Quello molto più recente non ha retto come la nostra casa. Abbiamo sentito la scossa alle 3.40 circa. Ci siamo prima diretti su corso Umberto primo verso il centro, ma ci siamo resi conto che il centro del paese praticamente non esisteva più. Allora siamo corsi verso l’esterno di Amatrice. E siamo salvi”.
“Sono salvo per un miracolo e perché mi ero appena svegliato per andare a lavoro. Faccio l’operatore ecologico, mi ero appena alzato dal letto quando in un attimo è crollato tutto. Dieci secondi sono bastati per distruggere tutto”, ha raccontato Marco di Amatrice all’Ansa. L’operatore ecologico è sopravvissuto al crollo della sua casa in via Costanzo Angelini, una delle vie del centro storico di Amatrice uno dei luoghi maggiormente colpiti. “Il paese non esiste più”, ha detto il sindaco Sergio Pirozzi.
Si continua a scavare sotto le macerie con la speranza di poter salvare delle vite. “Si sentivano voci da sotto le macerie che gridavano: ‘Aiutateci, aiutateci’. Mio padre e mia madre sono feriti, ma vivi”, ha raccontato una ragazza nella sala d’attesa del pronto soccorso dell’ospedale di Ascoli Piceno. Pescara del Tronto, frazione di Arquata, è il comune più colpito della provincia ascolana. “E’ un macello. Sono morte almeno tre persone, un bambino l’ho visto passare davanti a me portato a braccia dallo zio che chiedeva disperatamente aiuto. Tantissimi i crolli”, ha aggiunto la ragazza.
“Salvi per miracolo, sotto le macerie di una casa crollata. E’ la testimonianza di un fotografo di LaPresse rimasto coinvolto nei crolli in seguito al terremoto ad Amatrice. “Non so come facciamo ad essere tutti vivi”, racconta.
A ‘Sky Tg 24’, parla la giornalista Sabrina Fantauzzi da Illica, vicino ad Accumoli: “Questo paese non c’è più. Ci conosciamo tutti, ma la casa vicina a me è completamente distrutta. Mia nipote di 5 anni si è salvata, ma la moglie di un mio cugino forse non ce l’ha fatta. La situazione è drammatica, ci sono persone morenti sotto le macerie. Ci sono solo due ambulanze, serve un coordinatore dei soccorsi. Si stanno occupando di feriti che comunque riescono a stare in piedi, bisogna andare tra le macerie”.
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