In arrivo buone notizie sull’annoso problema del terremoto in Centro Italia e delle ricostruzioni. E’ giunto il via libera della plenaria del Parlamento europeo all’accordo con gli Stati membri: sarà possibile utilizzare i fondi europei al 95% per tutte le opere di ricostruzione resesi necessarie a seguito dei disastri provocati dal terremoto dello scorso anno, che ha colpito numerosi Comuni del Centro Italia e che ancora oggi, continua a farsi sentire con scosse costanti, se pur di lieve entità.
Il nuovo regolamento, approvato con 625 sì, 5 no e 28 astensioni, modifica quello sulla politica di coesione 2014-2020, introducendo un punto prioritario per le operazioni di ricostruzione, finanziabili fino al 95% dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr). Una misura interessante che cambia gli scenari futuri soprattutto per l’Italia e in particolare per tutte quelle regioni del Centro, che sono state fortemente compromesse dal terremoto, sia in termini architettonici che economici. Il regolamento verrà applicato in maniera retroattiva dal 1 gennaio 2014.
Il compromesso raggiunto supera il punto fermo a cui le parti erano giunte, dopo che la Germania appoggiata da Olanda, Regno Unito, Austria, Svezia, Danimarca e Finlandia aveva richiesto di fissare la soglia massima del finanziamento al 90%. Inizialmente la Commissione Ue aveva proposto invece, l’utilizzo del 100% dei fondi Fesr senza una quota di cofinanziamento da parte dei Paesi. Gli eurodeputati hanno poi forzato perché venisse introdotto un tetto massimo del 5% a quanto può essere prelevato dalla quota Fesr di uno Stato membro per il periodo 2014-2020.