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Sul devastante terremoto che ha colpito l’Italia Centrale è intervenuto anche Guido Bertolaso, ex capo della Protezione Civile, con una lettera intitolata ‘Incubo di una notte di mezza estate’, inviata al quotidiano Il Tempo. Nel dispensare consigli su una corretta gestione dello stato di emergenza, sottolinea: ‘Vanno piantate tendopoli nella zona colpita, sperando che non le abbiano usate tutte per gli extracomunitari’.
Guido Bertolaso ha sentito la necessità di intervenire sulla tragedia che colpito il cuore dell’Italia, dalla Sierra Leone, dove si sta occupando di ‘centinaia di bambini che muoiono nel silenzio assoluto’: ‘Conosco bene quella gente, nessuno vorrà andarsene lontano dai loro paesi, vanno trattati come cittadini di serie A con priorità assoluta. Il resto sarà la solita demagogia’.
Secondo i dati ufficiali, gli sfollati sono stati 2500 in totale, di questi 1200 hanno dormito in una delle tende, nella prima notte dopo il terremoto. Tuttavia le tende montate sono 3400 in tutto. E’ facile dedurre che il posto non manchi affatto e che le tende siano oltremodo sufficienti.
Bertolaso ci tiene inoltre a precisare che è necessaria ‘una grande capacità di leadership e autorevolezza per coordinare la complessa macchina dei soccorsi. Uno solo deve coordinare e dare direttive ferme ed immediate’.
Sottolinea inoltre quanto sia importante limitare i volontari non specializzati: ‘Va evitata la grande lodevole folla dei soccorsi che fanno solo confusione ma sono certo che la protezione civile nazionale, con i vigili del fuoco, i volontari, le forze armate, carabinieri e polizia faranno un lavoro splendido’.
L’ex Capo della Protezione Civile non è il solo a dispensare consigli su come gestire la drammatica situazione attuale del Centro Italia, è emerso anche il pensiero di un parroco di Boissano (Savona), don Cesare Donati, secondo cui ‘adesso è il momento, vista la tragedia del terremoto, di mettere gli sfollati nelle strutture e i migranti sotto le tende’.
L’idea è stata subito accolta dal segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, che ha scritto su Twitter: ‘Questo parroco non ha per niente torto’.
Mentre sul web si rincorrono le polemiche sui cittadini di serie A e serie B, alcune decine di richiedenti asilo, da varie parti d’Italia, hanno deciso di darsi da fare e offrire il proprio aiuto concreto alle persone che hanno perso tutto a causa del terremoto, recandosi direttamente nelle zone distrutte dal sisma.