La terra torna a tremare in Italia e, questa volta, lo fa nelle Marche. Una scossa è stata, infatti, avvertita nello specchio d’acqua antistante le province di Pesaro ed Ancona.
Il sisma è stato registrato in tarda mattinata e, stando a quanto riferito dalle autorità competente, al momento non ci sono danni a persone o cose.
L’Italia trema e, questa volta, lo fa lungo le coste. Nelle Marche, infatti, a confine fra le province di Pesaro Urbino ed Ancona, e con precisione nelle acque antistate la zona di Mondolfo, è stata registrata, nella tarda mattinata di oggi, una scossa di terremoto di magnitudo 2.7
Il sisma è avvenuto intorno alle ore 12.10 e ha interessato le zone di Mondolfo, in provincia di Pesaro Urbino, e Senigallia, in provincia di Ancona. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato il sisma a una profondità di 9 km, 27 km a Est di Fano.
La scossa è stata avvertita ma non ha avuto conseguenze né sulle persone né tantomeno sulle cose. La zona di mare antistante le coste delle Marche non è, però, nuova a questo tipo di fenomeno sismico. Già lo scorso 9 novembre si erano registrate scosse 5.5 e 5.2. In questo caso, le scosse stesse provocarono ingenti danni e disagi alla popolazione, sia nell’Anconetano che nel Pesarese, tanto da portare la regione a chiedere lo stato d’emergenze al Governo.
Il sisma del mese di novembre, che viene considerato fra gli episodi sismici più forti, ha visto a suo seguito una lunga scia ancora in corso con scosse di più lieve entità. Non in ultimo, quella registratasi stamani in mare.
Come dicevamo, la scossa è stata avvertita dalla popolazione ma al momento non sono stati segnalati danni. Non sono gli unici fenomeni sismici ai quali l’Italia è soggetta dall’inizio di questo anno. Alla fine del mese di luglio, una scossa di magnitudo 3.1 si è registrata a Catania, alle pendici dell’Etna. Sempre a luglio, un’altra scossa viene registrata a Potenza.
Alla fine di giugno la terra ha tremato in Toscana, a Siena, poi fra Molise e Puglia e, anche in Campania, nella zona dei Campi Flegrei. Insomma: l’Italia è in continuo “movimento”, se così si può definire.
Ma, come detto, la scossa che si è registrata nelle Marche qualche ora fa, può essere vista come una conseguenza di una scia sismica lunga sin dal mese di novembre quando, in quelle zone, si registrò un terremoto di magnitudo 5.5, che portò la regione a chiedere, anche, lo stato d’emergenza al Governo nazionale.
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