FOTO: ANSA
Dopo il forte terremoto in Messico della scorsa settimana, lo sciame sismico non sembra volersi fermare: nella giornata di ieri, 24 settembre 2017, una scossa di magnitudo 5.7 della scala Richter, si è propagata nella costa pacifica del Messico, più a sud rispetto alle potenti scosse di terremoto dei giorni scorsi. Secondo l’Istituto di Geologia Americano, l’epicentro dell’ultimo terremoto è stato individuato nel mare, davanti alla costa di Paredon, ad una profondità di 60 chilometri.
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Dopo il violento terremoto in Messico di martedì scorso, 19 settembre 2017, come accennato in apertura, ieri domenica 24 settembre 2017, c’è stata una forte scossa di magnitudo 5.7 della scala Richter, che si è rivelata la più devastante dopo la prima. Le continue e incessanti scosse di terremoto che stanno attanagliando il Messico, stanno generando nuovi crolli di edifici e peggiorando il bilancio delle vittime: le ultime notizie sul terremoto parlano di 307 morti. Il capo della Difesa civile, Luis Felipe Puente, ha sottolineato che 169 persone hanno perso la vita nella capitale, 73 sono morte nello stato di Morelos, 45 a Puebla, 13 nello stato del Messico, 6 in quello di Guerrero e una a Oaxaca.
E’ tuttavia importante sottolineare che la zona colpita dal terremoto in Messico è da sempre soggetta a eventi sismici di grande intensità. Al largo della costa messicana infatti, scorre la faglia dell’America centrale, zona di subduzione tra la placca Cocos, la placca nordamericana e la placca caraibica. La prima si muove in direzione NE a circa 70-78 mm ogni anno, mentre la placca americana spinge in direzione SO a circa 19/20 mm ogni anno.
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