Il piccolo Yagiz è stato trovato vivo dai soccorritori tra i resti di una struttura nella città di Samandag, in Turchia. Poco dopo è stata salvata anche la madre.
Il sisma ha lasciato soli quasi 5000 bambini, come si legge in un drammatico rapporto Unicef. Le cifre, che già così fanno paura, sono destinare ad aumentare inesorabilmente, perché le macerie di uno dei terremoti più devastanti degli ultimi anni continuano a restituire corpi senza vita.
Nella lunga lista di persone che non ce l’hanno fatta, accade ancora qualche miracolo, come quello che ha coinvolto una madre e suo figlio di appena 10 giorni che sono stati estratti vivi da quello che resta di Hatay, provincia turca, dopo oltre 90 ore dal sisma che ha colpito la Turchia e la Siria 4 giorni fa.
Il piccolo, che si chiama Yagiz, è stato estratto ancora in vita dai soccorritori tra le macerie di un edificio nella città di Hatay. Qualche minuto dopo il suo salvataggio, è stata tratta in salvo anche la madre del piccolo. L’immagine del neonato, avvolto da una coperta di lana e trasferito in ospedale, è stata condivisa sui social dal primo cittadino di Istanbul, Ekrem Imamoglu, e in poche ore è stata condivisa da migliaia di utenti.
Un altro ‘miracolo’ è avvenuto anche nella provincia di Hatay, nel distretto di Antakya, dove una bimba di 2 anni è stata estratta viva dai resti della sua casa dopo oltre 120 ore.
Nella giornata di venerdì un altro bambino è stato estratto vivo dalle macerie. È accaduto ad Hatay, in Turchia, dove il piccolo Hilal Bilgi è sopravvissuto al crollo del suo appartamento. Per salvarlo è stata scavata una galleria sotterranea e, visto che il piccolo era bloccato sotto un cumulo di cemento, i soccorritori hanno dovuto amputargli un braccio per estrarlo. Il terremoto gli ha portato via tutta la sua famiglia, Hilal ha perso i genitori e i tre fratelli.
Accanto a queste storie di speranza, viaggiano – inesorabili – quelle drammatiche di chi ha perso tutto, famiglia compresa, in un terremoto che ha raso al suolo città intere. Secondo una prima stima dell’Unicef, i bambini turchi rimasti soli – orfani o ancora alla ricerca dei genitori – potrebbero essere oltre 5mila. Una cifra che potrebbe già spaventare, ma che è destinata inesorabilmente ad aumentare, visto che – di ora in ora – il bilancio delle vittime si fa sempre più drammatico.
“Abbiamo creato una linea d’emergenza, quando i bambini vengono trovati in strada o in ospedale o accanto alle macerie cerchiamo di contribuire alla riunificazione familiare”
ha speigato Regina De Dominicis, responsabile della Turchia per l’Unicef.
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