Terremoto in Turchia e Siria, 77enne estratta viva dopo 212 ore

Ad Adiyman, una delle città più colpite dal terremoto in Turchia e Siria, è stata salvata una donna di 77 anni.

Soccorritori a lavoro in Turchia e Siria
Soccorritori a lavoro in Turchia e Siria – Nanopress.it

Estratta viva dalle macerie dopo 212 ore dl crollo della casa dove abitava, si aggiunge ai tanti salvataggi che in queste ore stanno portando a termine i volontari, i pompieri e gli uomini della Protezione Civile provenienti da tutto il mondo.

Nuovo salvataggio

Una pagina bella di questo terremoto in Turchia e Siria è sicuramente quella degli aiuti che sono arrivati ai Paesi da tutto il mondo. Erdogan ha ringraziato i 100 Paesi che stanno mostrando solidarietà alla Turchia, colpita da una scossa di magnitudo 7.9 violentissima, che colpito anche parte della Siria.

Dopo giorni di ricerca è ancora possibile trovare sopravvissuti, infatti poco fa è stata tratta in salvo una donna di 77 anni, che si trovava da più di 200 ore sotto le macerie ad Adiyman, una delle città più colpite e al centro di polemiche riguardo i salvataggi, di cui parleremo più avanti.

Mentre il bilancio è arrivato a 41mila morti, avvengono ancora miracoli simili. A riportare la notizia del salvataggio è stata l’agenzia di stampa locale Anadolu, che ha riportato anche il dato sui morti, ricordando che purtroppo non è ancora definitivo.

Un bilancio pesantissimo che parla anche di più di 80mila feriti ma anche di tante vite salvate come quella dell’anziana, che si chiama Fatma Gungor ed è stata trasportata in ambulanza presso l’ospedale più vicino.

Soccorritori
Soccorritori – Nanopress.it

I suoi parenti, felicissimi della cosa, hanno abbracciato coloro che hanno cercato e salvato la donna.

Il terremoto più forte degli ultimi anni

Era il 6 febbraio quando la terra ha cominciato a tremare nella Turchia meridionale, con un’iniziale scossa di 7.9 e una seconda leggermente minore che ha esteso i danni anche alla vicina Siria. Poi ci sono state diverse scosse di assestamento e anche in queste ore c’è pericolo che ritornino perché come affermano gli esperti, l’energia liberata è tale che deve ancora sfogarsi completamente.

Le vittime in Turchia sono più di 35mila, quasi 6000 quelle in Siria ma ci sono ancora molti sopravvissuti da liberare e la tempestività è fondamentale. Purtroppo proprio uno dei punti più colpiti dal disastro, la città di Adiyman, è diventata da poco il centro di una polemica molto grave.

I Vigili del Fuoco arrivati in soccorso dalla Spagna infatti hanno denunciato di aver visto demolire edifici prima ancora che venissero completate le operazioni di soccorso.

Questo significa che molte persone che potrebbero essere tratte in salvo, vengono uccise senza cercare a fondo per cercare di liberarle. Una fretta e una superficialità senza motivo, un lavoro svolto senza umanità, questo quello di cui il team spagnolo ha accusato altre squadre di soccorritori attivi nei territori colpiti, senza specificare di chi si tratta.

Le autorità stanno indagando in merito e aumenterà la vigilanza dell’operato degli uomini sul campo.

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