Una coppia di genitori turchi ha deciso di chiamare il proprio figlio con il nome del Presidente della Repubblica italiano SergioMattarella (nome scritto tutto unito). Un omaggio per gli aiuti forniti dal nostro Paese a fronte del terremoto che nella notte tra il 5 e 6 febbraio scorso ha raso al suolo gran parte della Turchia e della Siria.
“Per ringraziare l’Italia degli aiuti e di tutto il supporto che ci sta fornendo dopo il terremoto, abbiamo deciso di chiamare nostro figlio SergioMattarella“. Queste le parole dei genitori del piccolo SergioMattarella.
Il bimbo è nato lo scorso 16 marzo vicino ad Antiochia, in Turchia.
A raccontarlo è il medico palermitano, Salvatore Piazza, da anni in servizio a Torino, che dal 4 al 18 marzo è partito in missione apprestando soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto che, con due forti scosse, ha raso al suolo la regione meridionale della Turchia e le regioni settentrionali della vicina Siria. Piazza ha preso parte alla missione organizzata dalla Regione Piemonte coordinata dal dr. Mario Raviolo, a capo della struttura ospedaliere da campo.
Il personale medico della Maxiemergenza era arrivato all’ospedale di campo, stanziatosi in Antiochia, nella serata del 15 febbraio, dopo essere decollato nella prima mattina dall’aeroporto di Cuneo-Levaldigi (CN), a bordo di due velivoli della Guardia di Finanza.
I medici e paramedici volontari della Regione Piemonte hanno prestato servizio – e continuano a farlo – nell’ospedale da campo che i volontari della Protezione civile hanno allestito in un centro sportivo nei dintorni dell’ospedale di Antiochia (Turchia), completamente devastato dal sisma.
Piazza, mostrando l’immagine del documento ufficiale attestante la registrazione di nascita del piccolo, ha dichiarato: “Nel nostro ospedale è nato un bimbo e la famiglia ha detto di aver scelto quel nome per dire simbolicamente grazie a tutta Italia“.
Ancora ha proseguito il medico d’urgenza: “Lavoro in ospedale a Torino. Faccio parte di una unità d’emergenza che si muove in casi urgenti per organizzare ospedali da campo e prestare soccorso. Siamo andati in Turchia, dalle parti di Antiochia, dopo il terremoto. Tanti bambini sono nati, abbiamo aiutato per come è stato possibile, ricevendo in cambio un affetto di cui resteremo per sempre grati”.
Il medico, tifoso del Palermo calcio e che al momento della dichiarazione portava attorno al collo una sciarpa di colore rosanero, ha concluso: “La porto con me da quarant’anni, è un pezzo del mio cuore. Ma ho scelto di darla a quel bambino, come augurio per un futuro di serenità“.
Il Presidente Sergio Mattarella nell’immediatezza della tragedia aveva inviato a Recep Tayyip Erdogan, Presidente della Repubblica di Turchia, il presente messaggio:
“Ho appreso con profonda tristezza e seguo con attenzione le notizie sul sisma che ha così gravemente colpito la zona sud orientale della Turchia, causando numerosissime vittime e feriti.
In questo momento di lutto l’Italia è vicina, con sentimenti di partecipe solidarietà, al dolore dell’amico popolo turco. Il nostro pensiero va alle famiglie di quanti hanno perso la vita, ai feriti – cui auguriamo un pronto ristabilimento – e alle squadre di soccorso.
In spirito di vicinanza, La prego di accogliere, signor Presidente, le espressioni del più sincero cordoglio della Repubblica Italiana e mio personale”.
Al momento non ha ancora commentato, quantomeno ufficialmente, l’omaggio. Ma siamo certi che non tarderà.
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