Sale a oltre 5mila il numero delle vittime tra la Turchia e la Siria. Adesso è corsa contro il tempo per estrarre le persone dalle macerie.
Come da previsioni purtroppo si aggrava il bilancio delle vittime del terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria nella notte tra il 5 e il 6 febbraio. Milioni le persone colpite dal sisma, migliaia le abitazioni completamente crollate. Le scosse di maggiore potenza sono state di magnitudo 7.5 e 7.8. Mentre da tutto il mondo arriva solidarietà e sostegno ai due Paesi i soccorritori lavorano per estrarre i sopravvissuti dalla macerie.
Terremoto in Turchia e in Siria: più di 5mila vittime e 23 milioni di persone colpite
Una vera catastrofe. Le proiezioni inquietanti delle vittime causate dal sisma in Turchia e in Siria avevano parlato di migliaia e migliaia di morti. Secondo lo studio dello United States Geological Survey infatti la probabilità più alta è che le vittime alla fine saranno tra le mille e le 10mila, con un clamoroso 20% di possibilità che si arrivi fino a 100mila.
Nella mattinata di oggi erano 5.016 le vittime tra i due Paesi; 3.419 quelle che hanno perso la vita nel sud est della Turchia, mentre in Siria al momento sono 1.598. I feriti, secondo quanto riportato dal vicepresidente turco sono invece 20.534.
Il sisma, con le scosse di maggiore portata arrivate fino a 7.8 gradi della scala Mercalli è stato di una potenza disastrosa, spazzando via case e provocando danni enormi a tutto il Sud della Turchia, con i gasdotti andati a fuoco. Non aiutano nemmeno le condizioni climatiche, con la neve che ha raggiunto gran parte delle zone colpite che ha reso difficili i tentativi di soccorsi.
Dalla Turchia inoltre i media locali parlano di grandi difficoltà nelle ricerche visto il numero di persone al momento in azione nel prestare soccorso. L’Organizzazione mondiale della Sanità ha parlato di 23 milioni di persone colpite in totale tra Siria e Turchia, di cui 1,4 milioni di bambini, che hanno perso la propria casa o che hanno visto la propria città praticamente rasa al suolo. Lo ha reso noto il The Guardian che ha citato il Senior Emergency Officer dell’Oms. Adelheid Marschang alla riunione del consiglio a Ginevra ha parlato anche delle difficoltà della Siria in termini di finanziamenti umanitari, vise le continue crisi che da 12 anni si abbattono ormai su tutte le regioni.
Turchia, 8mila persone in salvo: aiuti dall’Italia e dalla Russia
Sono 8mila circa le persone portate in salvo in Turchia, ma nella notte ci sono state ben 312 scosse di assestamento e la tensione rimane altissima. Le continue scosse stanno impedendo ai soccorritori di agire in maniera continua, la più forte ha raggiunto i 5.5 gradi della scala Mercalli. Lo ha fatto sapere il vice presidente turco Fuat Oktay, riportato dalla tv di stato TRT.
Mentre Mattarella, come tanti leader politici in tutto il mondo ha confermato il sostegno dell’Italia alla Turchia e alla Siria, nella mattinata di oggi sono arrivati gli uomini della Protezione Civile italiana a Incirlik. Una squadra di vigili del fuoco, esperti del dipartimento e operatori sanitari sono arrivati in Turchia alle 6 di questa mattina, per aiutare la popolazione e le squadre locali di salvataggio.
Il nostro ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare ha fatto sapere che il gruppo di soccorritori altamente specializzato aiuterà la popolazione locale in queste fasi dove è più utile la qualità della quantità. Nello Musumeci ad Agorà su Rai 3 ha anche parlato dell’arrivo di unità cinofile della Protezione Civile in arrivo nelle prossime ore, e che l’Italia è a completa disposizione, anche se rimane da capire che tipo richieste effettueranno le autorità locali.
Anche la Russia dell’amico Putin – sempre in ottimi rapporti con Erdogan – è arrivata in Turchia per prestare soccorso. Un aereo è giunto in Siria con soccorritori, cani e addestratori, attrezzature e squadre di specialisti. Ad Adana nella giornata di oggi è arrivato un altro aereo An-148 con una delegazione del ministero russo delle emergenze, con a capo Alexander Chupriyan: “Pronti a volare in Turchia per assistere all’indomani del terremoto e sono stati allertati 100 specialisti” fa sapere il ministero.