Terremoto L’Aquila: la sentenza ha attribuito parte della colpa alle vittime del sisma. Madre di una di esse: “Uno schiaffo in faccia”.
Una sentenza Il 30% della colpa va attribuita alle vittime del sisma che colpì L’Aquila il 6 aprile 2009. Una sentenza che ha lasciato tutti a bocca aperta e che ha provocato non poche reazioni negative da parte dei familiari delle vittime che, da anni piangono i loro cari. Il tutto sarebbe da collegare a una “condotta incauta“. La madre di Ilaria Rambaldi, che perse la vita in quell’occasione, ha parlato di un vero e proprio “schiaffo in faccia” in una intervista rilasciata a Fanpage.it.
Il terremoto che si verificò a L’Aquila il 6 aprile 2009 provocò diverse vittime, tra questi molti giovani che si trovavano in città per motivi di studio. Tra questi, c’era anche Ilaria Rambaldi, la cui madre ha espresso il proprio dolore in merito alla sentenza legata al triste episodio.
Si tratta di una sentenza che ha lasciato a bocca aperta tutte le persone che hanno perso i propri cari in quel giorno di di tredici anni fa. Si attribuisce, infatti, il 30% della colpa alle vittime del sisma in quando la loro condotta sarebbe stata “incauta“.
La madre della ragazza, Maria Grazia Piccinini ha confidato i propri pensieri ed espresso la propria rabbia nel corso di una intervista rilasciata a Fanpage.it, al quale ha dichiarato di essersi sentita “offesa, presa a schiaffi”
La donna ha sottolineato il fatto che è già straziante aver perso la figlia, ma che è inaccettabile affermare che è stata colpa sua, quantomeno in parte. Quel giorno perse la vita anche il fidanzato della ragazza, Paolo Verzilli.
La donna, che – di professione – è un’avvocatessa, da quando ha perso la figlia non si è mai fermata e ha sempre combattuto per ottenere giustizia.
Al tempo, quando iniziò a verificarsi lo sciame sismico che durò per diversi mesi, alla popolazione locale fu riferito che non c’era pericolo, ma la madre di Ilaria l’aveva invitata a ritornare a casa a Lanciano.
La figlia, però, rassicurò la madre, dicendole che non c’era motivo di preoccuparsi, in quanto era stato assicurato che non ci sarebbe stato un sisma di più ampia portata, nonostante le piccole scosse rilevate sul territorio. Quando ha letto la sentenza, Maria Grazia non ha avuto dubbi e ha annunciato di fare appello.
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