Dopo il terremoto registrato questa mattina intorno alle 7, molti hanno temuto il rischio tsunami, ma gli esperti tranquillizzano.
L’epicentro è stato localizzato a 8 chilometri di profondità lungo la costa Pesarese e la prima violenta scossa di magnitudo 5.7 si è verificata a Firenze, con ripercussioni anche al Nord.
La terra è tornata a tremare nel Centro Italia poco dopo le 7 di questa mattina, con epicentro a Pesaro Urbino per quanto riguarda la prima forte scossa, attestata dall’Istituto nazionale di Vulcanologia, di magnitudo 5.7.
Precisamente, la scossa si è generata a 30 chilometri di distanza dalla costa italiana ma ha generato comunque alcuni danni, seppure non eccessivi come sismi del passato che invece sono stati molto più incisivi in termini di perdite umane e strutturali.
Poi se ne sono verificate altre di minore intensità ma anche se ora l’episodio è rientrato, ha causato panico e paura fra i residenti, visti anche i precedenti degli anni passati a cui è impossibile non tornare immediatamente con la mente.
La scossa è stata così forte che non è stata avvertita solo a Pesaro Urbino ma anche nella Capitale e a Trieste ma non sembrano esserci stati danni particolarmente ingenti.
Solo alcuni feriti e tanta paura, anche perché dopo il sisma è partito il sistema di allertamento internazionale e la paura era quella che potesse arrivare un violento tsunami.
La costa è stata attentamente monitorata per individuare eventuali onde anomale ma ora la Protezione Civile ha tranquillizzato i residenti scongiurando il rischio di tsunami nell’Adriatico.
In una nota in cui hanno fatto il punto della situazione, gli uomini della Protezione Civile hanno dichiarato che un evento come quello che si è verificato oggi, generalmente non produce onde anomale, tuttavia è partito il sistema di allerta internazionale a scopo preventivo.
Il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, interpellato da alcuni giornalisti, ha affermato che il terremoto si è verificato vicino alla costa quindi di fatto qualsiasi conseguenza si è già consumata e non si attendono ripercussioni nelle prossime ore.
L’allarme tsunami in realtà è partito poco dopo il terremoto ma come ha spiegato Curcio, si tratta di un sistema automatico che poi deve essere verificato dagli esperti dell’Ingv.
“l’allerta tsumani che viene diramata si basa sui primissimi istanti in base ai dati rilevati dal sisma, poi vengono consultati quelli dei mareografi dell’ispra e si monitora minuto per minuto l’andamento del mare per confermare oppure cancellare la segnalazione”.
In questo caso, gli esperti hanno dichiarato che il messaggio di questa mattina non è da considerarsi un’allerta come invece sarebbe in casi di terremoti più violenti.
Paola Pino D’Astore, consigliere nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale, ha confermato che un terremoto che si verifica in mare può innescare un maremoto e onde anomale a seconda dall’intensità, quindi in realtà il rischio è stato consistente ma per fortuna non si è verificato nulla del genere.
La scossa si è verificata dopo le 7 del mattino e in un primo momento era stata attestata come 5.7, poi declassata a 5,5.
Si sono verificati piccoli crolli e per questo motivo le scuole sono state chiuse per verificarne l’agibilità, a Fabriano e in diversi comuni Pesaro, Ancona e Macerata. Allo stesso modo si sono fermati i terni per controlli sulla linea ferroviaria adriatica.
Tali crolli hanno colpito in particolare la stazione di Ancona, di cui circolano diverse immagini sul web, diventate subito virali così come le riprese aeree dei Vigili del Fuoco sulle cittadine colpite.
In alcune frazioni i sindaci hanno disposto il monitoraggio continuo della situazione sulla costa, come ad esempio in quella di Senigallia.
Molti edifici sono sotto verifica da parte dei Vigili del Fuoco per valutare i danni e capire se siano agibili e sicuri oppure no. In termini di feriti, i soccorritori sono intervenuti per alcune segnalazioni ma la situazione non è particolarmente grave, infatti la maggior parte delle persone si è recata autonomamente negli ospedali per controlli.
Continua il lavoro dei pompieri, che in queste ore hanno ricevuto tantissime richieste di intervento per verificare i danni agli edifici.
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