Una nuova scossa di terremoto è stata registrata nel Mar Ionio, al confine con un’isola della Grecia, ma che è stato avvertito anche in Puglia e in Calabria. Ecco tutto quello che si sa su questo nuovo fenomeno sismico.
In Italia i terremoti sono davvero diffusi: ogni anno diversi sciami sismici interessano il nostro Paese ma, a volte, è possibile avvertire anche quelli che non interessano il nostro territorio.
Infatti, questa mattina all’alba, l’INGV ha registrato un terremoto nella profondità del Mar Ionio, al confine con la costa ovest di un’isola greca. Ecco i dati registrati e cosa è successo questa notte.
Sono state parecchie le segnalazioni sui social per quanto riguarda la scossa di terremoto di questa mattina all’alba, alle 5:39 ora italiana.
L’epicentro è stata registrato dall’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) nel Mar Ionio, al confine con la costa ovest dell’Isola di Leucada, a 180 kilometri da Corfù.
L’epicentro si trovava a 17 km di profondità e la scossa ha raggiunto magnitudo 4.7 della scala Richter. Già intorno alle 3:00 di notte era stata registrata una scossa precedente più lieve: per fortuna lo sciame sismico non ha creato danni a cose e persone ma solo un po’ di spavento.
Le scosse sono state avvertite anche al Sud Italia, in particolare in Puglia e in Calabria, che sono le regioni più vicine al confine greco.
In mattinata, inoltre, è stato registrato anche un altro sciame sismico in Sicilia, in particolare nelle province di Enna e Catania. Il fenomeno, sembra, che non sia collegato a quello avvenuto in Grecia.
Inoltre, il 24 agosto, l’INGV aveva già registrato anche un terremoto di magnitudo 4.5 a 90 chilometri da un’isola dell’Egeo, a Scarpanto, sempre in Grecia.
Un terremoto che è stato avvertito anche nell’isola di Creta, spaventando abitanti e anche turisti che si trovavano lì in vacanza.
In Sicilia, invece, ci sono stati due epicentri in particolare: uno a Regalbuto, in provincia di Enna, con una profondità di 16 chilometri, mentre il secondo a Bronte, in provincia di Catania.
Quest’ultimo, si dice possa essere stato di origine vulcanica, vista la grande vicinanza all’Etna.
Anche in Sicilia, per fortuna, nonostante le diverse segnalazioni non ci sono stati danni a cose o persone. Intanto l’INGV continua a monitorare il territorio, per registrare costantemente nuove scie sismiche e terremoti.
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