Sale ancora il numero delle vittime del terremoto che ha colpito la Siria e al Turchia. Sono 33mila al momento i corpi ritrovati.
Non arrivano numeri aggiornati dallo scorso venerdì dalla Siria, dove le operazioni di conteggio proseguono molto più lentamente che in Turchia. Ankara nella giornata di oggi ha fatto sapere che vittime sono salite a 29.605, mentre in Siria il bollettino è fermo a 3.500. Un numero secondo il capo degli uffici umanitari per le emergenze delle Nazioni Unite purtroppo destinato ad aumentare: “Non abbiamo nemmeno iniziato a contare i cadaveri”.
Sono più 33mila le vittime tra Siria e Turchia del disastroso terremoto dello scorso lunedì abbattutosi al confine dei due Paesi. Un numero che sarà sicuramente destinato a salire nei prossimi giorni, secondo quanto affermato dalle associazioni umanitarie. Ne ha parlato anche Martin Griffiths, in una recente dichiarazione rilasciata ad Al Jazeera. Secondo il capo degli uffici umanitari per le emergenze delle Nazioni Unite infatti non avremmo nemmeno iniziato a contare i morti, e il numero delle vittime potrebbe anche raddoppiare nei prossimi giorni.
Scenari inquietanti, come inquietanti erano state le immagini che avevano iniziato a circolare negli attimi subito successivi alle scosse, e che in qualche modo avevano lasciato presagire a un disastro senza precedenti. Troppo forti le scosse oltre il 7.2 e 7.8, troppo deboli le strutture forse e tante, tante, troppe le vittime.
Nella mattinata di oggi se ne contavano 28mila, ma nel pomeriggio la Turchia ha fornito un ulteriore aggiornamento: 29.605 persone estratte dalle macerie senza vita. Un numero che ha fatto superare il totale delle vittime quota 33mila (33.179), visto che dalla Siria rimangono i dati dello scorso venerdì, 3.574 morti. Da Damasco, dove gli aggiornamenti sono meno frequenti di quelli di Ankara, non arrivano notizie aggiornate sulle vittime infatti da tre giorni.
Nelle ultime ore in Turchia sono stati effettuati 100 arresti, di altrettanti costruttori edili in 10 province – quelle colpite dal terremoto dello scorso lunedì – legati agli edifici crollati durante il sisma. Il sospetto è quello che alcune norme edilizie del Paese siano state violate riporta Anadolu agenzia di stampa turca.
Il governo turco tramite il ministero della Giustizia ha autorizzato inoltre 150 procure nelle zone colpite del terremoto a investigare sui crimini che potrebbero essere legati al sisma, con i procuratori che potranno dunque avviare delle cause contri i costruttori e coloro i quali verranno individuati come responsabili della violazione dei codici già introdotti dopo un disastroso terremoto nel 1999.
Uno degli imprenditori arrestati è Mehmet Yasar Coskun, che aveva costruito un lussuoso palazzo – alto 12 piani con 250 appartamenti – ad Hatay, completamente spazzato via dalle scosse. L’arresto è arrivato venerdì all’aeroporto di Istanbul quando Coskun stava tentando di abbandonare la Turchia per il Montenegro. L’arresto è scattato proprio dopo che le forze dell’ordine aveva intuito l’intenzione di lasciare il Paese dell’imprenditore.
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