L’Etna continua a rimanere un sorvegliato speciale. Dopo la scossa di terremoto di magnitudo 4.8 generatasi nella notte tra Natale e Santo Stefano, la più intensa da quando il vulcano si è riattivato tre giorni fa, sono stati numerosi i crolli che hanno interessato abitazioni private e anche alcune chiese. Inoltre, la frattura nell’asfalto creatasi su una strada di Aci Platani, frazione di Acireale, ha costretto circa 10 famiglie a lasciare le proprie abitazioni. L’evacuazione è stata coordinata nella notte dai Vigili del Fuoco e dai Carabinieri della compagnia di Acireale. Attualmente il bilancio del terremoto è di 28 feriti e circa 370 sfollati.
Riguardo alle polemiche sulla mancata allerta Borrelli, il capo della protezione civile, ha chiarito: ‘L’allerta c’era ed era stata alzata: da settembre c’era l’allerta gialla. Dal 24 abbiamo registrato un aumento della sismicità. La scossa delle 3:19 è stata isolata rispetto a quello che era il trend. Poi naturalmente i terremoti non si possono prevedere’.
Molti sfollati del terremoto dell’Etna hanno preferito dormire in auto, vicino alla propria casa, piuttosto che spostarsi in albergo. Hanno sfidato le rigide temperature pur di non allontanarsi. La paura è principalmente quella degli sciacalli, che possano irrompere nelle abitazioni e rubare tutto che di più caro hanno le famiglie colpite dal sisma. Altri addirittura hanno voluto dormire lo stesso in casa nonostante i rischi dichiarati. Fortunatamente l’ultima notte è stata tranquilla.
‘Non ci sono feriti gravi – ha dichiarato Angelo Borrelli – dieci sono stati portati in ospedale, 18 si sono recati con i propri mezzi nelle strutture ospedaliere, poi c’è un ultra 80enne che ha avuto la sindrome di schiacciamento. Sono invece 1600 le richieste di sopralluogo’. Alla trasmissione “Radio anch’io” su RadioUno, Borrelli ha aggiunto: ‘Questa notte abbiamo ospitato circa 370 persone, 323 negli alberghi 45 nelle palestre e 37 in una struttura per anziani’.
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