Il terremoto in Turchia e Siria lascia una lunga scia dietro di sé che, sembra. Non avrà fine breve. Gli esperti, infatti, stanno iniziando a parlare di “epidemia sismica”, una fase del terremoto che potrebbe proseguire per giorni.
È probabile che possa anche per mesi o anni. Ma ci sono stati già dei casi in precedenza, di terremoti che hanno lasciato una lunga scia?
Terremoto: un’epidemia sismica
A chi si chiede quando finirà il terremoto, le scosse di assestamento e tutti i danni ad esso collegati, gli esperti rispondono secchi: è impossibile fare previsioni. Ma veramente è stato così forte, e tale altrettanta l’energia che se ne è liberata?
Un terremoto dell’ottavo grado della scala Richter, insieme ad altre 200 scosse di assestamento che sono arrivate immediatamente dopo quella principale: questo è ciò che è stato registrato fra Turchia e Siria, dallo scorso 6 febbraio. Un sisma registrato da tutti i sismografi del mondo, e la sua potenza è stata tale da alzare, addirittura, il suolo di quasi 3 metri rispetto ai livelli normali.
Scossa forte e tante più piccole successive, ma altrettanto potenti. Quando finirà tutto questo? Gli esperti vanno cauti e iniziano a parlare di “epidemia sismica”. Un fenomeno che può durare mesi, o anche anni e che può ripresentarsi nuovamente con altrettante scosse forti, e con frequenza come già accaduto in passato.
Come spiegato dal Presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Doglioni, siamo davanti ad una lacerazione, ad uno scontro di faglie che coinvolge una zona lunga ben 190 km e che, nel suo scuotersi in modo violento, ha causato picchi intensi (due in particolare) di energia liberatasi, a distanza di poco tempo l’uno dall’altro.
Non si sa quando questa terminerà
Si tratta, questo, di un fenomeno che può durare nel tempo, “proseguire per giorni, forse mesi se non anni, come in qualche caso è avvenuto nel passato” – spiega Doglioni, e si parla quindi di una vera e propria epidemia sismica, che potrebbe, come dicevamo, anche prolungarsi.
Quando terminerà questo fenomeno? “Impossibile prevederlo ma fino a quando l’energia accumulata non sarà liberata il fenomeno non si interromperà” – risponde, secco, in una intervista a “Il Corriere della Sera”, il presidente dell’Ingv.
In precedenza, ci sono stati sismi analoghi, di forte intensità e tutti, hanno avuto più o meno le stesse conseguenze, in termini di durata ma, soprattutto, in termini di epidemia sismica. Un esempio è proprio il terremoto del 1939, avvenuto ad Erzincan: anche lì, i gradi della scala Richter erano vicino al numero 8 e le vittime sono state quasi 38mila.
Non è da dimenticare un altro particolare, ovvero che la zona turca è ad alta densità sismica e che, proprio nel 2012, il locale Governo ha anche varato una legge per avviare una sorta di rinnovo del patrimonio edilizio e mettere a norma gli edifici con il concetto antisismico. Quasi ad anticipare quello che è successo, poi, l’altro ieri.
Sta di fatto che, in quelle zone, la terra continua a tremare, anche se con scosse molto meno intense che, insieme alle rigide temperature, stanno danno non poca difficoltà alla macchina dei soccorsi che si sta muovendo da tutto il mondo.