Una donna è stata estratta viva dalle macerie dopo il terremoto in Turchia e Siria che ha devastato i Paesi.
Mentre il bilancio delle vittime continua a salire toccando al momento 34mila persone, continuano anche le belle pagine dei salvataggi effettuati dalle autorità e Protezione Civile locali, aiutate da quelle di tutto il mondo.
A circa 10 giorni dal terremoto che ha completamente devastato la parte meridionale della Turchia, al confine con la Siria, anch’essa colpita pesantemente, continua il lavoro della Protezione Civile e dei volontari.
Si corre contro il tempo per estrarre vive dalle macerie quante più persone possibili, anche perché più passano le ore e più questa timida speranza si affievolisce sempre di più.
Da tutto il mondo sono arrivati aiuti e sostegni di vario tipo per aiutare queste popolazioni, oltre a quelli economici e umanitari come generi alimentari e coperte, si sono mobilitati migliaia di volontari che assistono coloro che non hanno più niente e sono sopravvissuti alla tragedia.
La prima scossa di magnitudo è stata di 7.9 e ha colpito le zone durante la notte, molti non sono riusciti a scappare e la maggior parte di coloro che hanno avuto la prontezza di scendere in strada, sono stati travolti da strutture di ogni sorta che crollavano.
Poi c’è stata la seconda leggermente meno intensa ma comunque impressionante e hanno seguito molte scosse di assestamento, più di 200, che secondo gli esperti continueranno ancora per diverso tempo perché è stata liberata una quantità di energia enorme.
Eventi del genere non accadevano in Turchia dal 1939 e la violenza del sisma ha spostato il suolo di 3 metri, portando l’allarme anche nelle coste dell’Italia meridionale, per diverse ore a rischio tsunami, allarme poi rientrato.
Il bilancio delle vittime parla di 34mila persone che hanno perso la vita e più del doppio sono rimaste ferite ma accanto a questa tragedia ci sono dei barlumi di speranza che ci fanno sorridere, come il ritrovamento alcuni giorni fa di un neonato di soli 7 mesi che con il suo pianto e la sua voglia di vivere si è fatta sentire ed estrarre viva dalle macerie dopo esserci rimasta intrappolata per 140 ore.
Un inno alla vita che è una spinta a continuare a cercare senza sosta per portare a risultati come quelli di poco fa, quando una donna è stata salvata in un palazzo a Gaziantep.
A riportare la notizia è stata l’agenzia di stampa Anadolu che ha condiviso le immagini del salvataggio. L’emittente Trt intanto informa che sono circa 160mila i soccorritori che lavorano senza un minuto di sosta nelle province della Turchia coinvolte.
Prima di questa donna c’era stato poche ore prima il salvataggio di un uomo estratto dalle macerie di un palazzo a Antakya, poco dopo il ritrovamento del neonato.
Purtroppo si tratta di episodi rari e in rapporto alle vittime sono molto pochi coloro che ce l’hanno fatta ma si tratta di una grande tragedia anche in questo caso perché la loro vita è sconvolta e non hanno più nulla. Una situazione tragica che ha dato il via a una gara di solidarietà in tutto il mondo.
Combinando i dati forniti dalle autorità turche e siriane, ad oggi abbiamo 34.179 morti accertati, bilancio che purtroppo è destinato a salire ma che già così ci fornisce un quadro molto chiaro di cosa hanno attraversato questi Paesi nelle scorse ore.
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