La notizia del terremoto che ha colpito il Centro Italia in Umbria e nelle Marche è giunta fino in Israele dove non si placano le polemiche innescate dalla risoluzione dell’Unesco su Gerusalemme che ha segnato l’interruzione dei rapporti di cooperazione tra Israele e l’agenzia delle Nazioni Unite. Ma in Italia a generare scompiglio sono state le parole del vice ministro della Cooperazione regionale Ayoob Kara (che fa parte del partito di estrema destra Likud). Il vice ministro (in foto), che si trovava nel nostro Paese quando sono state avvertite le due scosse più forti, ha attribuito i disastri naturali alla volontà divina di punire l’Italia per il voto all’Unesco.
Il politico israeliano era in missione in Vaticano quando c’è stato il terremoto e ha incontrato il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin proprio per convincere il Vaticano a cambiare posizione sulla decisione dell’Unesco. Come riporta Ynet, Kara ha affermato di essere “sicuro che il terremoto sia avvenuto a causa della decisione all’Unesco”. C’è da precisare che l’Italia si è astenuta durante il voto sulla Città Vecchia di Gerusalemme.
Immancabili le reazioni in Italia, alle parole del viceministro del Likud Ayoob Kara, citate anche dal Jerusalem Post. Il capogruppo dei deputati di Sinistra Italiana ha replicato “Il governo israeliano si scusi con l’Italia per le scemenze dette oggi da un suo rappresentante. Se un uomo di governo pensa che un terremoto sia una punizione di Dio, si faccia visitare da uno bravo”.
E a poche ore dalle imbarazzanti dichiarazioni del vice ministro, durante lo shabbat arrivano le scuse ufficiali da parte del portavoce del ministero degli affari esteri israeliano Emmanuel Nahshon: ”Condanniamo le parole del viceministro Ayoub Kara. Sono inappropriate e non dovevano essere pronunciate. Il viceministro si è scusato per questo e ci associamo a queste scuse”. Secondo quanto dichiarato da Nahshon, il premier Benyamin Netanyahu affronterà l’argomento direttamente con Kara al più presto possibile.