[didascalia fornitore=”ansa”]Arrestato egiziano affiliato all’Isis[/didascalia]
Foggia: nell’ambito di un’operazione antiterrorismo denominata ‘Bad Teacher’, Digos e Guardia di finanza, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, hanno arrestato il presidente dell’associazione culturale ‘Al Dawa’, con l’accusa di affiliazione all’Isis. L’uomo 58enne egiziano con cittadinanza italiana e sposato con una donna italiana, era da lungo tempo sotto la lente di ingrandimento dell’antiterrorismo. Durante le sue ‘lezioni’ Mohy Eldin Mostafa Omer Abdel Rahman educava i bambini all’estremismo islamico.
Gli agenti hanno perquisito la sede dell’associazione culturale di Foggia (utilizzata anche come moschea), la casa dell’uomo e un’altra abitazione. Sono stati anche sequestrati i conti correnti. Mohy Eldin Mostafa Omer Abdel Rahman è stato poi arrestato perché sospettato di far parte di Daesh: su di lui pende l’accusa di apologia di terrorismo aggravata dall’uso di mezzi informatici.
Secondo gli inquirenti, l’Imam non soltanto si prodigava nel reato di apologia del terrorismo sui social network e tramite lezioni ai bambini egiziani, pare gestisse anche in modo poco trasparente le somme ottenute tramite la ‘zakat’, ovvero una sorta di raccolta fondi che solitamente viene organizzata tra i musulmani che frequentano la moschea. Gli agenti hanno sequestrato tre conti correnti che contenevano un valore pari a 370mila euro.
Abdel Rahman, oltre a professare sui social network, teneva due volte alla settimana delle lezioni di religione con alcuni bambini egiziani, presso l’associazione culturale islamica ‘Al Dawa’: il suo obiettivo era orientarli verso l’estremismo islamico. L’uomo avrebbe insegnato loro concetti come ‘l’unica via per poter accedere al Paradiso è la morte in battaglia’. A conferma delle parole dell’Imam esistono numerose intercettazioni effettuate dagli investigatori nel corso di alcuni mesi.
‘Vi invito al jihad. A combattere i miscredenti, i crociati, gli ebrei, gli atei, i tiranni arabi e i loro eserciti. Con le vostre spade tagliate le loro teste, oppure sparate con i vostri proiettili, con le vostre cinture esplosive fate saltare in aria i loro corpi e non dimenticate le bombe esplosive’. Erano queste le ‘lezioni di religione’ che il presidente di ‘Al Dawa’ svolgeva con i piccoli egiziani che gli venivano affidati. Attualmente la magistratura di Bari è in possesso di una gran quantità di documenti sull’operato dell’Imam, post e video condivisi su Facebook, Whatsapp e Twitter che inneggiano alla jihad.
Il procuratore di Bari Giuseppe Volpe ha sottolineato la pericolosità del soggetto, soprattutto in relazione alle conseguenze che le sue lezioni potrebbero avere sui suoi piccoli ‘discepoli’: ‘Più che vedere ascoltavano i messaggi e gli insegnamenti, venivano educati alla lotta contro i miscredenti’. Perciò i bambini coinvolti verranno sottoposti a verifica delle loro condizioni psicologiche, al fine di attivare ‘un percorso di acquisizione dell’equilibrio mentale’.
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