Una coppia di presunti estremisti islamici è stata arrestata nella provincia di Lecco, pianificavano di partire e unirsi alla jihad portando via anche i figli di 2 e 4 anni. Ora sono accusati di partecipazione associativa con finalità di terrorismo internazionale. Nell’ambito dell’operazione sono state emesse sei ordinanze di custodia cautelare. Della coppia, lui è un uomo chiave: il marocchino Moutaharrik Abderrahim, atleta che pratica kick boxing, in base alle intercettazioni, pianificava un attentato in Italia.
Secondo il capo del pool antiterrorismo di Milano, Maurizio Romanelli. Secondo Romanelli: “Per lo Stato islamico in questo momento la politica migliore è quella del lupo solitario, il modo migliore per creare terrore negli Stati occidentali”.
L’operazione della Procura distrettuale di Milano insieme alla Procura Nazionale Antimafia si è estesa a diverse province della Lombardia e del Piemonte.
Moutaharrik Abderrahim e Bencharki Salma – questi i nomi dei due coniugi che progettavano di partire con i figli –
avrebbero dovuto allontanarsi insieme a Khachia Abderrahmane, 23enne della provincia di Varese anche lui arrestato. Kahchia è il fratello di un foreign fighter espulso nel 2015 dal Ministero dell’Interno. Dalle indagini è emerso che i tre erano in contatto con una coppia residente in provincia di Lecco, ma già partita per la Siria nel febbraio del 2015: il marocchino Mohamed Koraichi e la sua compagna, l’italiana Alice Brignoli. I due, 32 e 39 anni hanno abbandonato l’Italia con i tre figli maschi di sette, sei e due anni e si sono uniti allo Stato Islamico.
Anche per loro l’ordinanza di custodia cautelare anche se sono lontani dal Paese.
Sarebbe stato Moutaharrik a ricevere la richiesta da altri affiliati all’Isis di compiere un attentato in Italia. “Caro fratello Abderrahim, ti mando il poema bomba ascolta lo sceicco e colpisci”. E’ questo il contenuto di una registrazione mandata via WhatsApp a Moutaharrik. Il messaggio incita al martirio e a compiere attentatati nei Paesi in cui il destinatario si trova, quindi l’Italia.
“Voglio picchiare (inteso come far esplodere) Israele a Roma”, diceva, intercettato lo scorso 6 febbraio, Abderrahim Moutaharrik parlando con Abderrahmane Khachia, anche lui finito in carcere. Moutaharrik fa riferimento “ad un suo disegno per compiere un attentato all’Ambasciata di Israele” chiarendo “di avere contattato un soggetto albanese per procurarsi le armi, non riuscendo nell’intento”.
Il Premier Matteo Renzi si è complimentato su Twitter per l’operazione anti-terroristi: “Operazione stamani anti estremisti al nord molto importante. Complimenti a ministro, intelligence, inquirenti e forze ordine #tuttiinsieme”
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