La morte di Abdelhamid Abaaoud non fermerà l’Isis da altri attacchi in Europa. Fonti dell’intelligence di vari paesi ne sono certi, le informazioni sono chiare: altri jihadisti sono pronti a prendere il loro posto, a organizzare attentati, a colpire ancora. Uno degli aspetti che più differenzia l’Isis da al Qaeda, come molti analisti stanno sottolineando, è la velocità nel riorganizzarsi. Per diventare un “capo” non servono anni di addestramento, basta mostrare audacia, crudeltà e capacità organizzativa per fare il grande salto. Lo è stato per Abaaoud: in due anni è passato da simpatizzante ad addestratore e facilitatore. Altri come lui sarebbero già pronti, a partire dai fratelli Clain e, in particolare Fabien Clain.
I servizi segreti avrebbero contato circa mille jihadisti francesi presenti ora in Siria, 600 francesi e 300 belgi. Il filo rosso che lega i due Paesi viene confermato ancora una volta, così come i profili dei foreign fighters. Europei, nati da famiglie di origini nordafricane, che vivono spesso in quartieri o sobborghi di periferia e che iniziano a radicalizzarsi entrando in contatto con gruppi già presenti sul territorio. Sarebbero cinque i gruppi di combattimento francesi, altri sarebbero di lingua inglese e tra questi ci sarebbero i cinque sospetti segnalati dall’Fbi all’Italia. L’attenzione ora è rivolta a Fabien Clain e al fratello Jean-Michel: chi sono?
I fratelli Clain e la rete del terrore
Fabien Clain, 37 anni, e il fratello Jean-Michel, 34, sono in cima alla lista. In particolare il primo, Fabien che, a ridosso delle stragi di Parigi, aveva rivendicato gli attacchi in un messaggio audio, diventando così “la voce del terrore”, mentre il fratello intonava canti e melodie.
Nella foto, Fabien Clain
Nato e cresciuto a Tolosa da una famiglia dell’Isola della Riunione, Fabien inizia il suo percorso nel 2000, quando si avvicina al salafismo nella moschea El Hussein nel quartiere Mirail a Tolosa. Le Monde, che ha tracciato la sua storia, lo definisce un “veterano del jihadismo” su suolo francese: chi lo ha conosciuto in quella moschea lo ricorda “molto ferrato in religione” con un “grande talento nel convertire le persone” e “manipolatore”, qualità che lo fanno emergere come uno dei principali ideologi del salafismo a Tolosa.
Sempre intorno ai primi anni 2000, si avvicina a Olivier Corel, detto l’Emiro bianco, il più anziano responsabile francese dei “Fratelli musulmani siriani”. Conosce Abdelkader Merah, fratello di Mohamed Merah, responsabile degli attentati di Tolosa e Montauban del marzo 2012 che fecero sette vittime; suo amico è anche Sabri Essid, ripreso in un video dell’Isis a marzo 2015 mentre istigava un bambino a giustiziare un ostaggio arabo-israeliano. Essid e Clain diventano fratellastri dopo il matrimonio dei loro genitori: il legame è sempre più stretto.
Nella foto, Sabri Essid
Nel 2003 i fratelli Clain vanno in Belgio e creano un nutrito gruppo di jihadisti: tra loro c’è anche Murielle Degauque, morta il 9 novembre 2005 facendosi esplodere in un attentato suicida a Baghdad. Il gruppo franco-belga cresce, Fabien e il fratello fanno avanti e indietro dalla Francia, dove si occupano della formazione di un altro gruppo, ad Artigat, nei Midi-Pirenée. Nel 2007 scattano gli arresti perché da lì venivano mandati combattenti in Iraq. Clain non si ferma, progetta attentati e nel 2009 viene arrestato e condannato a 5 anni con l’accusa di aver organizzato i viaggi di nuovi miliziani in Iraq e Siria. Nel frattempo, secondo Le Monde, aveva anche pianificato di colpire proprio il Bataclan perché i proprietari, di origine ebraica, ogni anno organizzavano un concerto per raccogliere fondi a favore della polizia israeliana. Esce di prigione nel 2012 e scompare, ritirandosi con moglie e figli in Normandia: ricomparirà a novembre 2015, dopo le stragi di Parigi.
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