Terza notte di fuoco in Francia per l’omicidio di Nahel

Di nuovo scontri nella notte tra le strade francese, le autorità si aspettano un’escalation di violenza che si propagherà in tante altre località. Fino ad ora sono 421 gli arresti eseguiti ma è un bilancio destinato a salire.

Scontri a Nanterre
Auto in fiamme durante gli scontri a Nanterre – Nanopress.it

Scontri tra manifestanti e polizia, auto date alle fiamme, cassonetti bruciati, negozi saccheggiati, sono solo alcuni degli episodi visti in queste ore e che si continuano a ripetere. La violenza tra le strade francesi è scattata con l’omicidio di Nahel, un giovane 17enne, morto per mano di un poliziotto durante un controllo stradale.

Terza notte di fuoco in Francia, sale la violenza nelle strade francesi

Quella appena passata è stata la terza notte di fuoco in Francia, tra le strade francesi è tornata la violenza tra cortei, scontri tra manifestanti e polizia e diversi saccheggi.

La violenza non riguarda più solo i sobborghi parigini e le grandi periferie ma sta interessando anche tante altre città, si combatte e si protesta contro l’omicidio del 17enne Nahel avvenuto per mano di un poliziotto durante un controllo di routine lo scorso martedì.

Al momento l’unico dato ufficiale in nostro possesso è che la notte appena trascorsa ha portato a 421 arresti ufficiali comunicati dalle autorità, ma è un bilancio che potrebbe velocemente salire.

Tutto ha avuto inizio proprio nella giornata di martedì in seguito all’uccisione di Nahel quando un poliziotto, durante un controllo stradale, ha aperto il fuoco verso il giovane uccidendolo quasi sul colpo.

Nelle ore successive online è stato diffuso un video che riprendeva la scena e l’esatto momento in cui il poliziotto spara al ragazzo, in quello che per tutti fin da subito è stato un abuso di potere.

Il giovane non ce l’ha fatta e ha perso la vita pochi minuti dopo essere stato ferito. E così martedì notte si è scatenata la rabbia dei residenti di Nanterre, località dove si sono svolti i fatti e subito anche in alcuni sobborghi vicini.

Mercoledì notte la storia si è ripetuta con scontri tra polizia e manifestanti, incendi, distruzioni, saccheggi, che si sono dilagati non solo nei sobborghi ma anche in altre località francesi.

Ieri, giovedì 29 giugno 2023, si è tenuta una marcia bianca a Nanterre in cui hanno sfilato più di 6mila persone per rendergli omaggio e per dargli un ultimo saluto.

La marcia è stata organizzata dalla madre del ragazzo che fin dalla giornata di martedì ha assunto un legale che potesse rappresentarlo e potesse assicurare la giustizia per ciò che è successo a suo figlio.

L’intenzione della madre di Nahel era quella di sfilare in un corteo pacifico esattamente come era suo figlio che ha perso la sua giovane vita, ed è stata proprio lei a guidare il corteo dal quale riecheggiavano le voci che chiedevano giustizia.

Purtroppo però tra le oltre 6mila persone c’erano almeno circa mille disturbatori secondo la prefettura e quella che doveva essere una marcia pacifica si è trasformata nell’ennesimo episodio di violenza tra le strade francesi.

Appena giunti davanti al tribunale di Nanterre sono iniziati i tafferugli e gli scontri con la polizia che presiedeva lungo il percorso che hanno svolto i manifestanti.

Le autorità hanno perciò deciso di mettere in campo le forze speciali francesi ossia un’unità d’elite Raid Della Police Nationale e un gruppo di intervento rapido Gign e anche la Brigata di Ricerca e intervento Bri.

Lo scopo era quello di raggiungere Nanterre dove diversi poliziotti a causa degli scontri è rimasto ferito e moltissime auto erano state date alle fiamme. Sono 15 le persone che sono state arrestate durante il corteo.

Ma le violenze non sono terminate con la fine del corteo e i 40mila poliziotti che ieri erano stati disposti lungo le strade francesi non sono riusciti a contenere la rabbia dei francesi che si è nuovamente riversata tra le strade in una nuova notte di rabbia e violenza.

La notte appena trascorsa è stata caratterizzata da nuovi scontri tra polizia e residenti, auto e cassonetti dati alle fiamme e molto altro.

Clamart, un comune francese che si trova nel dipartimento di Hauts-de-Seine, ha deciso di stabilire un coprifuoco che va dalle ore 21 alle 6 del mattino. Il coprifuoco è entrato in vigore nella giornata di ieri e resterà attivo fino a lunedì 3 luglio.

Stesso discorso per il comune di Compiègne che si trova sempre nell’hinterland di Parigi, anche qui troviamo il coprifuoco che va dalle ore 22 alle ore 6. È stato attivato ieri e sarà in vigore fino a lunedì mattina.

Il coprifuoco all’interno del comune è valido però solo ai minori di 16 anni non accompagnati, ha scelto di precisare l’amministrazione alla France Presse.

Valérie Pécresse, presidente della regione di Parigi, ha deciso di sospendere i servizi di tram e bus a partire dalle 21 di ieri sera per poter tutelare tutti i lavoratori ma anche i passeggeri in previsione degli scontri.

Scelta condivisa sia dal capo della polizia che dagli operatori dei trasporti nella regione.

L’associazione dei sindaci francesi ha voluto esprimere il proprio sostegno alle città e agli abitanti che si sono trovati coinvolti negli episodi di violenza, hanno poi invitato tutto a ripristinare l’ordine e alla calma.

Le autorità francesi hanno reso noto che si aspettano un’escalation di violenza nei prossimi giorni con notti sempre più infuocate e con azioni che sono mirate a colpire le istituzioni e le forze dell’ordine.

Il fenomeno per le autorità non sarà circoscritto ma anzi si propagherà anche in altre località francesi.

Sono numerosi gli appelli che si sono susseguiti nelle ultime ore per invitare i residenti a scendere nelle strade incontrandosi davanti ai municipi, appelli che si sono sempre più diffusi e che interessano sempre più zone.

Oltre i 40mila poliziotti e gendarmi messi in campo nelle scorse ore si è deciso di mobilitare anche unità specializzate in interventi particolari tra cui i Gin e le teste di cuoio della gendarmeria.

La regione particolarmente interessata e posta sotto vigilanza è Lille, dove si sono già verificati diversi scontri e dove sono stati dispiegati gli uomini del Raid.

Sempre nella giornata di ieri almeno 300 manifestanti hanno devastato il Porto Vecchio di Marsiglia, bruciando attrezzature urbane e saccheggiando vari negozi commerciali.

Si sono poi verificati diversi scontri tra la polizia e i residenti ed un agente è rimasto ferito. La polizia a causa dell’eccessiva violenza ha dovuto evacuare l’intera zona che è il simbolo della città.

A Lione è invece stato dato alle fiamme un palazzo nel quartiere di Villeurbanne, qui è stato inviato un elicottero del Raid che sono i reparti speciali antisommossa.

Madre di Nahel
Madre di Nahel – Nanopress.it

Le dichiarazioni della madre di Nahel

La madre di Nahel, Mounia M., ha rilasciato un’intervista alla France 5 che è stata trasmessa nella serata di ieri.

Durante l’intervista la donna specifica di non avercela con la polizia ma solamente con una persona ossia il responsabile della morte del figlio.

In un’altra intervista rilasciata al programma “C a’vous” ha affermato di avere vari amici poliziotti che le sono vicini e che lei non è d’accordo con l’operato del poliziotto che ha tolto la vita al figlio. C’erano altri modi per poterlo far uscire dalla sua vettura, non era necessario sparargli.

Invece durante un’intervista registrata ha dichiarato: “Ha visto la testa di un arabo, la testa di un bambino, e voleva togliergli la vita”. Ha poi dichiarato di sperare che la pena per il poliziotto sia molto severa.

 

 

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