E’ in arrivo, con la Maturità 2017, anche la terza prova, il quizzone: ecco tutto ciò che c’è da sapere sullo scritto più temuto nella breve guida che vi proponiamo qui di seguito. Intanto è bene ricordare a tutti i maturandi che, a differenza delle altre due prove, il quizzone non è ministeriale e perciò non ha la stessa durata per tutti, non prevede le stesse domande e neppure che le materie in questione siano le stesse. In più, è una prova destinata a sparire: dall’anno scolastico 2018-2019, infatti, col nuovo decreto sulla Buona Scuola, il quizzone non farà più parte delle prove scritte dell’esame di maturità. Ma in cosa consiste e come si svolge? Ecco tutto quello che c’è da sapere sul quizzone, la terza prova della maturità 2017.
Il quizzone, ancora – per quest’anno – tra gli scritti dell’esame di maturità, è una prova multidisciplinare che comprende diverse materie, dalla letteratura alla storia, dalla fisica alla cultura generale, e varia a seconda delle scuole poiché dipende esclusivamente dal consiglio di classe. I professori, tuttavia, benché autonomi nel redigere la prova, sono tenuti a comunicare al Ministero i contenuti, i metodi, i mezzi, i tempi e i criteri con i quali è stata stilata, insieme ai gruppi in cui è (eventualmente) composta la classe, l’area di professionalizzazione (nel caso degli Istituti Professionali) e le simulazioni d’esame fatte durante l’anno.
Mentre la prima prova è identica in tutte le scuole e la seconda è specifica in base ad ogni indirizzo, il quizzone comprende più discipline, in teoria argomenti che gli studenti hanno affrontato nell’ultimo anno di scuola. Per questo è la commissione a strutturare le domande e non il Ministero, domande che sono svelate agli studenti solo la mattina della prova. A dispetto delle indicazioni del Miur, tuttavia, in parecchi istituti è facile conoscere in anticipo – e in modo informale – gli argomenti trattati nel quiz.
Chi si accinge ad affrontare la maturità 2017, dovrà confrontarsi anche con questa prova; ma come funziona il quizzone? Spieghiamolo brevemente.
Come vengono scelte le tracce?
Innanzitutto ogni quiz deve essere consono alle competenze e alla preparazione della classe, valutate durante l’anno; in secondo luogo, le regole che i maturandi saranno tenuti a seguire durante la terza prova, dipenderanno anch’esse dal consiglio di classe, che ne deciderà la tipologia, i tempi, le materie coinvolte, i sussidi didattici che si potranno consultare (calcolatrici, vocabolari, etc), la presenza della lingua straniera e i criteri di giudizio.
Per quanto riguarda la scelta degli argomenti, invece, saranno coinvolte nel quizzone tutte le discipline che hanno interessato l’ultimo anno di corso, ‘purché, come specificato dal regolamento, ‘sia presente in commissione personale docente fornito di titoli ai sensi delle vigente normativa‘. Vale a dire: se in commissione non è presente, ad esempio, il professore di fisica, allora nella terza prova non vi sarà alcuna domanda di fisica.
Le tipologie di domande
Le materie previste dalla terza prova della maturità 2017 non possono essere più di 5, e nel redigere il quizzone perciò il Consiglio deve necessariamente attenersi ad una delle seguenti tipologie di domande:
1) Trattazione sintetica di argomenti particolarmente rilevanti. In questo primo caso, la Commissione decide un numero massimo di righe entro le quali trattare l’argomento, di solito non più di 10-15, scelto tra quelli che hanno maggiormente interessato il corso di studi in questione.
2) Quesiti a risposta singola. Questo tipo di prova prevede una risposta aperta ma limitata a poche righe, di solito non più di 5. Essendo le risposte brevi, le domande vengono solitamente redatte a gruppi di 3 per ogni materia.
3) Quesiti a risposta multipla. Essendo la più semplice e la più veloce, in genere è la prova maggiormente utilizzata: prevede una serie di domande con altrettante diverse risposte, tra le quali scegliere quella esatta.
4) Problemi a soluzione rapida. Tipica dei Licei, questa tipologia di domande è articolata in base allo specifico indirizzo di studi e consiste nel risolvere dei problemi in pochi minuti.
5) Analisi di casi pratici. Prova tipica degli istituti Tecnici e Professionali, riguarda l’analisi di un caso pratico-professionale da risolvere con gli strumenti acquisiti durante il corso di studi, applicando metodi, regole o ricordando casi affrontati precedentemente in classe.
6) Sviluppo di un progetto. Quest’ultima tipologia riguarda essenzialmente i licei Artistici e gli istituti d’Arte e consiste nella creazione pratica di un elaborato tramite programmi informatici, plastici, grafici o dipinti.
Unica eccezione: la seconda e la terza tipologia possono essere combinate tra loro.
Come detto poc’anzi, la terza prova d’esame, ovvero il quizzone, non deve coinvolgere più di 5 materie mentre il numero, nonché il genere di domanda, segue grosso modo queste indicazioni:
– per la trattazione sintetica non più di 5 materie
– da 10 ad un massimo di 15 quesiti a risposta singola
– da 30 a 40 a risposta multipla
– un massimo di 2 problemi scientifici a soluzione rapida
– un massimo di 2 casi pratici
– 1 progetto
Maturità terza prova, esempio di quizzone
Spulciando tra le prove degli anni scorsi, e tra le simulazioni che circolano in rete, abbiamo selezionato alcune domande relative al quizzone che i maturandi potrebbero trovarsi davanti affrontando la terza prova d’esame. Come detto, le risposte possono essere aperte o a crocetta e riguardano materie come fisica, storia, inglese, matematica, storia dell’arte, geografia, etc, mentre gli argomenti vertono esclusivamente sul programma del quinto anno.
Terza prova, qualche esempio
Una delle materie senz’altro presenti nella terza prova della maturità è la letteratura italiana; una domanda tipo potrebbe essere, ad esempio, questa:
– Che cos’è la Scapigliatura?
a. un movimento letterario che si sviluppa tra il 1860 e il 1870
b. un movimento letterario che si sviluppa tra il 1800 e il 1840
c. una forma d’arte
Allo stesso modo, una domanda di fisica, potrebbe essere strutturata sia con domande a crocetta che a risposta aperta, come ad esempio questa:
– Illustra, in massimo cinque righe, le due leggi di Ohm.
Un quesito d’inglese, invece, potrebbe essere questo:
– Virginia Woolf was interested in giving voice to:
a. the complex inner world of feeling and memory
b. ordinary life
c. the experience of the war
d. the relationship between the individual and society
Oppure, una domanda a risposta aperta tipo questa:
– What technique is mainly employed by Joyce in Dubliners?
La terza prova d’esame, infine, può comprendere anche il latino, la storia, la storia dell’arte e la geografia. Tenendo in considerazione la strutture delle domande, gli studenti alle prese con la maturità potrebbe trovare, ad esempio, quesiti come questi:
Storia
– La catena di montaggio fu adottata per la prima volta nel:
a. 1893
b. 1903
c. 1913
d. 1923
– Da quale preciso motivo scaturì la decisione americana di dichiarare guerra alla Germania nel 1917?
Latino
– Spiega la locuzione Hominem pagina nostra sapit con la quale Marziale dichiara la sua poetica.
Storia dell’arte
– Cosa simboleggia la Tour Eiffel?
Geografia
– In base a quali caratteristiche si può comprendere se un campione è una roccia magmatica intrusiva o effusiva?
Spiegando come funziona il quizzone, è bene ricordare agli studenti alle prese con la maturità 2017 che è buona norma, alla fine di ogni prova, controllare attentamente il compito prima di consegnarlo, non solo per verificare che le risposte date siano esatte, ma anche per assicurarsi che non vi siano strafalcioni dal punto di vista linguistico e grammaticale. Una volta rivisto, ed eventualmente corretto, il quizzone si consegna.
Il quizzone, come dicevamo in apertura, non è ministeriale quindi non è standardizzato per tutti gli studenti come per esempio la prima prova di italiano. Per questo tracce, soluzioni, domande e risposte offerte dal web possono essere considerate solo dei canovacci a cui fare riferimento. Per prevedere le possibili domande del quizzone gli studenti devono riflettere e ricordare soprattutto cosa è stato studiato nei 5 anni di scuola superiore.
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