Si è svolto ieri l’attesissimo Tesla Battery Day, l’evento realizzato nella fabbrica del colosso delle auto di Fremont, in California, durante il quale, il CEO Elon Musk ha svelato, finalmente, interessanti novità. La prima è il lancio di una nuova super batteria da 4860 cells, mentre la seconda è l’arrivo sulle strade, nel giro di tre anni, di una “vettura elettrica e del tutto self-driving” a soli 25.000 dollari per il grande pubblico.
Le novità in casa Tesla
I riflettori, per tutta la durata dell’evento, sono rimasti puntati sulle novità annunciate da Musk. Le nuove batterie targate Tesla – battezzate 4860 cells, un nome che riflette le loro dimensioni – saranno composte da nuove e più grandi celle con un sistema tabless: mancherà, quindi, una componente che crea la connessione tra la cella e la destinazione dell’energia.
Le nuove batterie saranno in grado di offrire cinque volte la capacità energetica e sei volte la potenza di quelle attuali, con un aumento del 16% dell’autonomia del veicolo. Avranno dei vantaggi termici, con un minor rischio di incendio. Non solo: la tecnologia delle nuove batterie consentirà automaticamente di abbassare i costi e i prezzi dei veicoli, rendendo più credibile l’obiettivo, fissato entro tre anni, di lanciare sul mercato una Tesla da 25.000 dollari, competitiva con i modelli a benzina. La rivoluzione delle nuove batterie, con nuove soluzioni chimiche e di design, inizierà con consentire un taglio dei costi pari al 14%.
“Una delle questioni che mi preoccupa di più è non avere una vettura davvero accessibile ed è qualcosa che dobbiamo costruire in futuro. Per farlo dobbiamo però abbassare il costo delle batterie“, ha dichiarato Elon Musk durante l’evento. Ammettendo poi che “il cammino per il successo è chiaro ma che c’è ancora molto lavoro da svolgere“.
Le tensioni sul titolo in Borsa
Le novità proposte da Tesla, però, sembrano non aver impressionato particolarmente i mercati. A Wall Street, infatti, prima dell’inizio dell’evento, il titolo in Borsa era già sceso del 5%. Subito dopo, a causa dei tempi considerati lunghi per portare a termine le innovazioni, ha avuto un crollo di un ulteriore 7%.
Molte tensioni ci sono state anche sui titoli dei produttori asiatici di batterie, i big del settore che, dinanzi alla volontà di Tesla di produrre in proprio l’intero ciclo, rischiano di perdere un importante cliente. Le azioni di LG Chem sono calate del 5,5%, Contemporary Amperex Technology (CATL) è scesa del 4,7% e Panasonic del 4,3% a Tokyo. I tre principali produttori mondiali di batterie per veicoli elettrici forniscono tutti Tesla.