Il 15 febbraio il Senato è chiamato ad esprimersi su un emendamento del cosiddetto Decreto Milleproroghe riguardante i test animali da effettuare per alcol, droghe e fumo. Il provvedimento prevede una proroga che vada da 1 a 5 anni degli attuali test animali, ma negli ultimi giorni si sono moltiplicati gli appelli, sia sui canali informativi tradizionali che attraverso il tam-tam sui social network, affinché Palazzo Madama non faccia passare l’emendamento e si arrivi dunque ad uno stop definitivo dei test animali.
In prima linea nella battaglia animalista contro la sperimentazione animale su alcol e fumo c’è la Lav, che già un anno fa aveva lanciato una campagna per sensibilizzare l’opinione pubblica circa le sofferenze che provocano tali esperimenti sugli animali delle sostanze psicotrope che creano dipendenza, condotti senza anestesia su topi e ratti in Italia, mentre altrove addirittura viene eseguita sui primati. La Lega anti-vivisezione ha lanciato una petizione on line mettendo al centro delle proprie accuse il ministro della Salute Beatrice Lorenzin anche attraverso i social network con l’hastag #fallismettere.
Michela Kuan, responsabile LAV Ricerca senza animali, dichiara che ‘in Italia le sostanze d’abuso come il fumo, l’alcol e le droghe vengono ancora testate sugli animali sebbene non siano loro i consumatori di queste sostanze. Un aspetto scientifico importante da considerare è che nessun animale può essere modello sperimentale per altre specie, dunque i risultati ottenuti su animali non sono trasferibili all’uomo con efficacia, anzi possono perfino risultare fuorvianti, soprattutto in un campo così complesso come la dipendenza che ha chiari risvolti sociologici e psicologici non riproducibili in un topo chiuso in una gabbia di un laboratorio. Allora perché concedere una proroga a questi test? Quali interessi si vorrebbero così difendere? Sarebbe più efficace e produttivo investire in ricerca che non fa uso di animali: è questa la vera avanguardia scientifica e l’unico futuro possibile se si vuole dare speranza ai giovani purtroppo vittime delle droghe‘.
La sperimentazione animale appare sempre meno valida agli occhi degli stessi scienziati, eppure si continua ancora a praticarla, nel nostro Paese come in molti altri. Gli esperimenti dovevano essere vietati per legge nel 2017 ma il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha prima concesso un anno di proroga, e poi gli emendamenti parlamentari hanno allungato il termine per il possibile utilizzo dei test a 5 anni: il problema è che non risultano metodi alternativi certificati ai test animali, e l’introduzione di un divieto di utilizzo comporterebbe per l’Italia una procedura di infrazione. Alcuni senatori hanno aderito all’appello lanciato sui social e hanno già dichiarato che voteranno no all’emendamento, come Manuela Repetti del Gruppo Misto: considerata l’esigua maggioranza al Senato, la decisione di prolungare o meno i test animali su alcol, droghe e fumo potrebbe decidersi all’ultimo voto.
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