Un comportamento imperdonabile che è stato punito meglio di quanto il regolamento prevede: siamo in Sicilia durante un match di prima categoria di calcio e un attaccante del Furnari Portorosa (Girone C) cade nelle provocazioni dell’avversario del Pro Falcone andando a tirargli una testata non vista dall’arbitro. Tuttavia, il mister del colpevole, Pippo Squatrito, sì che se ne accorge e fa qualcosa che difficilmente si può osservare su un campo di calcio di qualsiasi categoria ossia “espelle” volontariamente il proprio calciatore costringendo la squadra a giocare in 10 contro 11 in svantaggio di una rete. E il match termina proprio 1-0.
Il fatto è avvenuto domenica scorsa 9 ottobre durante lo scontro tra Pro Falcone e Furnari Portorosa per il Girone C di Prima Categoria nella provincia di Messina. Una partita tra due piccoli borghi di 3000 e 3700 abitanti, quasi un derby. Per questo motivo, al fischio d’inizio si dimenticano tutte le amicizie e gli eventuali gradi di parentela ed è un tutti contro tutti. Il match era inchiodato sull’1-0 e il cronometro segnava l’80esimo minuto. Dunque, era iniziata la fase calda della partita. E così, nel nervosismo, il fattaccio. Oddio fattaccio, qualcosa che può normalmente accadere su campi di qualsiasi livello: provocazione, reazione e sussulti.
Nello specifico, l’attaccante del Furnari Portorosa, Angelo Siracusa, tira una testata al centrocampista Andrea Furnari del Pro Falcone dopo essere stato provocato. Una reazione che dovrebbe essere punita con un cartellino rosso, ma l’arbitro non se ne accorge e nemmeno i suoi assistenti. Così interviene proprio il mister del calciatore colpevole dell’atto, Pippo Squatrito che “espelle” il proprio ragazzo tra gli applausi del pubblico e degli avversari. Cacciandolo dal campo escalam: “Fuori! Queste cose non le voglio vedere manco dipinte”.
La partita rimane sull’1-0 fino alla fine, ma una sconfitta sul campo equivale a una vittoria in comportamento sportivo per il Furnari e per il suo allenatore che spiega: “Dopo anni di calcio dilettantistico ho imparato l’educazione e il rispetto per gli avversari, se vedo un mio ragazzo omportarsi così mi provoca nausea. Così non ci ho nemmeno pensato troppo su, sono entrato in campo senza permesso e l’ho spedito a fare la doccia. Ho agito di impulso”. E a fine partita ha ricevuto i complimenti anche dal sindaco di Falcone, Carmelo Paratore.