[didascalia fornitore=”altro”]immagine del batterio del tetano al microscopio[/didascalia]
Il tetano è una malattia infettiva acuta non contagiosa causata dal batterio Clostridium tetani che si trova in natura e con cui tutti, grandi o piccoli, possono entrare in contatto, tramite anche piccole ferite. Una delle cose da tenere a mente è quali sono i sintomi iniziali del tetano in modo da riconoscere subito la malattia e correre ai ripari. Il tetano colpisce i muscoli e i nervi, a partire da quelli del capo per poi proseguire al tronco e agli arti. Se non curata adeguatamente, l’infezione da tetano può avere decorso letale e portare alla morte per collasso cardio-respiratorio, causato dalla contrazione con paralisi della muscolatura. La vera cura del tetano è il vaccino, noto come antitetanica, obbligatorio in Italia per tutti i nati entro un anno dal 1968, e che necessita di richiami ogni 10 anni. Vediamo quali sono i sintomi iniziali del tetano, i tempi di incubazione e la cura.
Come anticipato, il tetano è un’infezione che si può contrarre in qualsiasi momento della propria vita e in ogni luogo. Responsabile del tetano è infatti un batterio, il Clostridium tetani, bacillo Gram-positivo che è anaerobico (cioè cresce solo in ambienti senza ossigeno), ed è presente in natura sia in forma vegetativa, sia sotto forma di spore. Il bacillo del tetano si trova nell’intestino degli animali (bovini, equini, ovini) e in quello umano e viene eliminato con le feci, ma le spore possono sopravvivere all’esterno (proprio perché non hanno bisogno di ossigeno) anche per anni e contaminano polvere e terra. È dunque sufficiente una piccola ferita perché il batterio entri nel nostro organismo, provocando l’infezione da tetano.
I sintomi iniziali del tetano sono abbastanza riconoscibili, il che è un fattore positivo perché non esistono test di laboratorio per diagnosticare l’infezione. Saperli riconoscere è dunque importante perché i medici possano avere una diagnosi clinica e intervenire il prima possibile. Come detto, l’infezione da tetano colpisce i muscoli e i nervi, a partire da quelli del capo. Uno dei primi sintomi del tetano sono le contrazioni muscolari all’altezza della testa, accompagnate da febbre, mal di testa e dolore nella zona della ferita infetta. Col passare dei giorni, gli spasmi muscolari aumentano e passano dal cranio alla cervicale, bloccando il collo, e proseguono al tronco e agli arti.
Uno dei sintomi iniziali del tetano più caratteristico è il cosiddetto trisma, cioè la contrattura del muscolo massetere (che si trova sulla mandibola) e che dà al volto l’aspetto tipico della malattia, come se contratto in una risata sardonica: seguono altri sintomi come la rigidità del collo, la difficoltà a deglutire e la rigidità dei muscoli addominali. Altri sintomi iniziali del tetano sono febbre, sudorazione e tachicardia.
Gli spasmi muscolari sono provocati da stimoli anche minimi e provocano dolore a chi contrae il tetano che rimane cosciente.
Secondo quanto indicato dal Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell’Istituto superiore di sanità, il periodo di incubazione del tetano varia da 4 a 21 giorni dal momento del ferimento (e quindi del contagio col battere). In genere, più è basso il periodo di incubazione del tetano, cioè il tempo che passa dalla ferita ai primi sintomi del tetano, più è grave l’infezione.
I tempi di incubazione sono diversi nel caso del tetano infantile, malattia riscontrata nei Paesi più poveri e che colpisce i neonati da donne non vaccinate che trasmettono il bacillo tramite il cordone ombelicale: in quel caso, si va dai 7 ai 14 giorni di incubazione.
Il tetano è un’infezione causata dal batterio Clostridium tetani, bacillo Gram-positivo anaerobico che vive in ambienti senza ossigeno e che si trovano nella terra e nella polvere. Una delle credenze più popolari è che il tetano sia causato dalla ruggine: è invece la terra e non la ruggine la causa del contagio.
Come anticipato, il bacillo del tetano si trova nelle feci animali e umane e può rimanere all’esterno, nella terra o nella polvere, per anni sotto forma di spore. Il contagio del tetano avviene tramite anche piccole ferite: da qui il batterio contamina l’organismo tramite una tossina, detta tetanospasmina, che, dal sangue e il sistema linfatico del sistema nervoso centrale, colpisce i muscoli e i nervi.
Una delle prime operazioni da fare per la cura del tetano è disinfettare immediatamente le ferite, pulendo con cura, asportando eventuale tessuto necrotico e usando disinfettanti ad azione ossidante, come l’acqua ossigenata, andando così a creare un ambiente ostile per un batterio anaerobico.
Alla comparsa dei primi sintomi del tetano è necessaria l’ospedalizzazione con adeguata terapia antibiotica (pennicillina), in associazione con sedativi o anestetici generali, neuroplegici, farmaci curaro-simili per evitare stimoli eccessivi e ridurre gli spasmi, e il controllo della situazione vaccinale, con somministrazione del richiamo o dell’intera dose del vaccino.
La vera cura del tetano è il vaccino, noto come antitetanica. La malattia di per sé è molto rara in Italia e nei Paesi che hanno introdotto l’obbligo del vaccino. Il nostro Paese ha messo l’antitetanica obbligatoria fin dal 1938 solo per i militari, estesa ai tutti i bambini al secondo anno di vita nel 1963 e al primo anno di vita dal 1968.
A oggi, il vaccino contro il tetano viene somministrato secondo il calendario vaccinale del ministero della Salute che prevede la somministrazione di tre dosi al terzo, quinto e dodicesimo mese di età con una dose di richiamo associata al vaccino contro la difterite e la pertosse al sesto anno e un’altra a 14 anni (tetano, difterite a ridotto contenuto di anatossina e pertosse – Tdap).
Il vaccino consiste nella somministrazione dell’anatossina, cioè la tossina tetanica trattata in modo che non sia più tossica ma che sia capace di stimolare la produzione di anticorpi protettivi.
Il tetano è una malattia infettiva, il che significa che chi l’ha contratta una volta non ne è immune: l’unica cura che rende immune al tetano è la copertura vaccinale completa. Secondo i dati del ministero della Salute, le tre dosi di vaccinazione antitetanica hanno un’efficacia superiore al 95%.
Il vaccino dura 10 anni e deve essere richiamato nei tempi corretti per garantire la totale copertura contro il tetano.
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