La Corte Suprema degli Stati Uniti ha bocciato la legge che limita l’aborto in Texas. La norma era stata approvata nel 2013 e prevede una serie di restrizioni alle cliniche in cui è possibile interrompere la gravidanza, tra cui la chiusura delle strutture prive degli standard ospedalieri e vincoli per i medici che praticano l’aborto. La legge, sponsorizzata dall’ex governatore repubblicano Rick Perry è stata bocciata per cinque voti contro 3.
Le cliniche si sono fortemente ribellate alla norma che ha provocato la chiusura di 41 strutture. La sentenza della Corte Suprema potrebbe creare un positivo effetto domino e spingere altri stati in cui sono in vigore norme simili a prendere esempio dal Texas.
Hillary Clinton, candidata democratica alla Casa Bianca, ha elogiato la decisione dei giudici. “Una vittoria per le donne in Texas e in tutta l’America”, ha scritto Clinton su Twitter. “La lotta non è finita: il prossimo presidente deve proteggere la salute delle donne – ha aggiunto l’ex segretario di Stato – Le donne non saranno punite per l’esercizio dei loro diritti fondamentali”. Da Trump nessuna reazione, pochi giorni fa il candidato repubblicano aveva sentenziato: “Se sarò eletto presidente eleggerò giudici della Corte suprema con posizioni anti-aborto”, a fine marzo il magnate aveva detto: “Opportuno punire le donne che abortiscono”.
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