Dopo Milano, la mostra ‘The Beauty of Imaging’ è giunta alla Città della Scienza a Napoli dove resterà fino al 6 gennaio 2019. La mostra è un’occasione per celebrare la bellezza ‘dall’interno’ del corpo umano creando un viaggio nel tempo tra arte e scienza. Un viaggio che permette anche di scoprire il futuro della diagnostica per immagini.
La mostra ‘The Beauty of Imaging’ è stata pensata per celebrare i 90 anni del Gruppo Bracco e mostrare al pubblico le innovazioni in campo medico che hanno permesso di ‘guardarci dentro’.
Dalla scoperta dei raggi X ad oggi, infatti, questa ‘esplorazione’ è diventata possibile grazie alla diagnostica per immagini, una delle dieci scoperte più importanti nell’intera storia della medicina.
La mostra ripercorre quindi la storia della diagnostica per immagini attraverso le sue tappe fondamentali, arricchita da una serie di note anche curiose.
Il visitatore può immergersi nelle quattro tecnologie della diagnostica. I grandi schermi permettono di esplorare, con un taglio semplificato e divulgativo, la fisica, la chimica, la biologia. Ma anche le applicazioni e le implicazioni di raggi X e tac, risonanza magnetica, ultrasuoni, medicina nucleare.
L’avvocato Giuseppe Albano, commissario della Città della Scienza, ha commentato l’allestimento: ”Noi abbiamo immaginato l’evento come un gemellaggio Nord-Sud all’insegna della cultura e della scienza. Una mostra che ripercorre la rivoluzione tecnologica della diagnostica per immagini raccontandola con un linguaggio semplice, quindi per tutti, ma innovato e molto empatico”.
”In questo modo la Città della Scienza può offrire ai 500 mila visitatori che ogni anno vengono per vedere ‘Corporea’, il primo museo interattivo in Europa sul corpo umano, anche l’opportunità di conoscere una disciplina medica di grande importante per la salute della popolazione”.
Anche i ‘big data’ fanno parte della mostra, raccontando l’impatto sociale dell’imaging sulla vita dell’umanità e come è cambiato il rapporto dei pazienti con tecnologie importanti per la diagnostica come i mezzi di contrasto. Si passa a ‘vedere l’invisibile’ con una narrazione per immagini, con musica e voce narrante, combinata ad un effetto olografico, che racconta come il viaggio nel corpo umano sia soprattutto un grande viaggio di cultura e conoscenza.
La presenza nella Città della Scienza di ‘The Beauty of Imaging’ è un ”riconoscimento al lavoro della nostra struttura”, sottolinea Albano. ”Siamo impegnati per rilanciarla e a risolvere i problemi soprattutto di carattere finanziario. Per farlo abbiamo bisogno anche di sponsor che possano aiutare una centro che tutto il mondo ci invidia. Pensiamo a collaborazioni anche di questo tipo, perché c’è bisogno di committenze che ci permettano di mettere in luce le tante professionalità che lavorano ogni giorno nella Città della Scienza”.
In collaborazione con AdnKronos
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