Il settimanale britannico The Economist ha scelto l’Ucraina come Paese dell’anno per il 2022. Ecco le motivazioni del giornale inglese.
The Economist ha eletto l’Ucraina “paese dell’anno” per il 2022. La relativa dichiarazione è stata fatta sul sito web del giornale, che ha sottolineato come l’Ucraina fosse la scelta doverosa e naturale per quest’anno, in relazione a tutti i cambiamenti politici e sociali che il paese ha dovuto affrontare dopo l’invasione delle truppe russe e per il coraggio e l’ingegno dimostrati al fine di combattere il nemico.
Per The Economist “la scelta era ovvia“: l’Ucraina è il paese dell’anno, per la rivista politico-economica inglese, che ha scelto la nazione di Volodymyr Zelensky come “paese dell’anno” 2022, elencando le ragioni che sono alla base della selezione che ha effettuato per l’anno che sta per concludersi.
Resistendo al despota russo, gli ucraini hanno protetto il loro territorio. Se avesse conquistato l’Ucraina, il Cremlino avrebbe potuto attaccare la Moldavia o la Georgia, o minacciare gli stati baltici, come osservato da The Economist.
“Gli ucraini hanno dimostrato che si possono smascherare le bugie e si può resistere al terrore. La loro lotta è tutt’altro che finita. Ma il loro esempio nel 2022 non è stato secondo a nessuno“, ha sottolineato il giornale inglese, per il quale Putin si aspettava che le truppe ucraine si piegassero al suo volere.
Inoltre, gli ucraini hanno dimostrato coraggio e ingegnosità. Secondo The Economist, hanno individuato i punti deboli dei loro nemici, fatto saltare in aria le scorte di carburante e munizioni e hanno rapidamente imparato a usare le nuove armi fornite dall’Occidente.
Inoltre, gli ucraini hanno dimostrato resilienza e gli orrori che Putin continua a infligger loro non sembrano aver intaccato il loro morale.
Infine, con poche eccezioni, gli ucraini non hanno risposto ai crimini di guerra con crimini di guerra. Le forze russe hanno regolarmente bombardato civili, torturato prigionieri e saccheggiato villaggi. Al contrario, i prigionieri di guerra russi sono sorpresi dal modo in cui vengono trattati.
“Ciò è, in gran parte, dovuto al fatto che l’Ucraina non è, come afferma Putin, uno stato nazista, ma una democrazia in cui le vite umane contano. Ha i suoi difetti, in particolare la corruzione, ma il suo governo e il suo popolo hanno rifiutato il putinismo anche prima della guerra e ora lo rifiutano più strenuamente“, ha sottolineato The Economist.
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