I cuori battono ancora. Un titolo più giusto non credo che si sia mai visto in questa stagione, la settima, di The Walking Dead. E’ già arrivato l’ultimo episodio dell’anno, quello che spezza a metà la stagione e come ogni anno ci rimanda a metà febbraio per la ripresa di una delle serie televisive più influenti e famose, oltre che dispensiose in termini economici, della storia del piccolo schermo.
I cuori battono ancora e adesso c’è un problema in più, adesso c’è qualcosa che non torna o meglio c’è qualcosa che torna al posto giusto. I pezzi del puzzle prendono tutti la loro posizione e in modo quasi magnetico accade tutto quello che deve accadere nei minimi particolari. Questo è il mid season della settima stagione che mi ero immaginato ed è quello che è successo, e vederlo fa ancora più effetto.
Rick è tornato. Questa è una certezza. Rick è tornato e adesso per Negan è un grosso problema per due motivi principali: non si aspetta una reazione e tutti sono pronti a sacrificare la propria vita per seguire le direttive del leader, del poliziotto, di chi sa sopravvivere e sa cosa vuol dire sacrificio.
Ma partiamo da dove ci eravamo lasciati noi, dopo la recensione, lo sproloquio, la chiacchierata, chiamatela come volete, sulle prime due puntate che complessivamente mi erano piaciute modestamente. Siamo arrivati alla puntata numero otto. Non starò qui oggi a parlare delle sei puntate, nella loro interezza ma attraversiamo la settima stagione fin dove siamo arrivati.
Negan riesce a capire chi ha davanti e a ottenere ciò che vuole. Prende le qualità di una persona e le porta a suo favore. Rende i suoi collaboratori, i Salvatori, delle persone inermi nei suoi confronti ma delle persone cattive e ostili per gli estranei al gruppo sorretto dal boss e da Lucille. E’ quello che accade a Daryl. Una vita sconvolta, come quella di Dwight che è diventato quella che è diventato per colpa della follia insensata di Negan.
La crescita del rapporto che Rick ha con Negan è sempre più provocante, sempre più nervoso e nevrotico. D’altronde non potrebbe essere altrimenti. Negan è un approfittatore e sta distruggendo tutto quello che Rick ha costruito dai rapporti umani fino al magazzino e alle scorte creato ad Alexandria.
Jesus, Maggie e Sasha sono a Hilltop e cercano di prendere le redine e il controllo della cittadina visto il carattere e la non-presenza di Gregory, pronto a vendere l’anima al diavolo, anzi a Negan per salvarsi le chiappe dalla morte. Diciamo che è il classico comportamento da un egoista messo li a comandare a bacchetta ma senza mai sporcarsi le mani. Ci pensa Maggie a mostrare a tutti che qualcosa non va con lui al comando, ma è presto per prendere il potere.
Cambio di programma. Si passa ad un focus, uno dei classici delle ultime stagioni e questa volta si parla di Tara che insieme a Heath finisce in una trappola e si trova faccia a faccia con gli zombie. Il vento, il fato o la sfortuna la porta in un villaggio di sole donne. Un’altra vittima dei Salvatori. Un altro capitolo nel libro delle vittime di Negan e dei suoi aiutanti, diciamo dei suoi nemici possibili.
Negan è dappertutto. Carl, però, vuole reagire. Insieme a Jesus salgono di nascosto su un furgone ma Carl non scende assieme a Jesus e dopo aver rubato un fucile d’assalto fa fuori diversi uomini di Negan una volta arrivato al suo accampamento. Negan non lo uccide, lo manipola. Cerca di convertirlo. Mostra a lui cosa ha fatto a Daryl, a Dwight e cosa può fare per punire le persone. Carl non cede, anche se viene ucciso moralmente e preso in giro per il suo occhio malandato.
Negan decide di andare a fare visita a Rick per parlare della situazione creata da Carl ma Rick non c’è, è fuori alla ricerca di cibo e oggetti per la vita quotidiana. Nel frattempo il capo dei Salvatori vive a stretto contatto con Carl e Judith e dulcis in fundo ecco la puntata mid season.
Spencer cerca di impressionare Negan con grande cordialità, offrendo lui da bere e una partita a biliardo. Spencer vuole prendere il potere che aveva sua madre e riportare il suo nome in alto per Alexandria ma Negan non è certo uno stupido. Perché fare fuori Rick che è là fuori a cercare di far sopravvivere il gruppo e dare le chiavi di Alexandria ad un damerino di bell’aspetto che non sa fare nulla? Negan ci pensa poco e fa quello che deve fare.
Rosita tenta di farsi giustizia da sola con il proiettile creato da Eugene che lascerà il gruppo. Potrebbe essere la fine ma arriva Rick.
Rick è tornato. Non nel senso che è tornato dalla missione ma nel senso che il nostro vecchio Rick, duro a morire e duro a farsi mettere i piedi in testa da altri è tornato. Lo sguardo, il ritorno di un vecchio amico, l’abbraccio con il gruppo di Hilltop e la voglia di reagire, di non mollare mai. C’è una frase che possiamo appiccicare davanti a Rick ogni volta ci mostra quel lato di lui ed è quella che chiude la quarta stagione: «hanno fatto incazzare le persone sbagliate».
Questa frase è sempre nella mia testa quando guardo Rick e i suoi compagni lottare ogni giorno. Rick è tornato, adesso va in pausa ma abbiamo un’unica grande e spettacolare certezza I cuori battono ancora. Ci si rivede a Febbraio con The Walking Dead. E già mi manca.
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