Malick Thiaw è l’ultima grande scoperta di un Milan che non ha intenzione di smettere di sognare, e forse non è neanche più corretto chiamarli sogni. Il difensore centrale ha salvato i rossoneri nel complicato finale di Verona e ha permesso agli uomini di Stefano Pioli di mettere in cascina tre punti fondamentali per la corsa scudetto in un momento difficile per infortuni e impegni di calendario. I tifosi sui social sono letteralmente impazziti per lui.
Il calcio è fatto di piccole cose, dettagli che neanche li noti e che scrivono la storia e soprattutto momenti di quelli che ti cambiano la vita e, invece, potevano rappresentare solo attimi di ordinaria normalità, da rimuovere per fare spazio a qualcosa di meglio. La serata di ieri difficilmente la dimenticherà Thiaw, ed è giusto così per un ragazzo umile e combattivo, che ieri sera potrebbe aver vissuto la svolta della sua carriera.
Nel 1973, quando in panchina c’era Nereo Rocco, e nel 1990, con Arrigo Sacchi a capo, si sono scritte alcune delle pagine più nere della storia del Milan. La sconfitta, nel suo senso più lento e inaccettabile. Semplicemente, un nuovo battesimo, quello della “fatal Verona“. Un mito che è entrato nel vocabolario dello sport italiano, in riferimento ai rossoneri, e che la squadra di Stefano Pioli ha cancellato a suon di vittorie pesanti. Prima quello dello scorsa primavera, che ha spianato la strada dello scudetto, poi quella di ieri che non era affatto semplice da portare a casa.
Il Milan arrivava in Veneto dopo le fatiche e il ko in Champions League contro il Chelsea, con tanti uomini fuori per infortunio e il peso di un Napoli che aveva appena vinto contro il Bologna, non senza difficoltà per una volta. Insomma, senza vittoria ci si allontanava dalla vetta e, quindi, il risultato accettabile era solo quello dei tre punti. È stata una battaglia. Perché gli uomini di Salvatore Bocchetti hanno dimostrato di essere in ripresa, organizzati e con il coltello tra i denti. Anche dopo il vantaggio rossonero per autogol.
Koray Gunter ha risistemato le cose e poi il Verona ha avuto diverse occasioni per siglare il sorpasso, ma prima la traversa poi la difesa di Pioli si è messa di traverso. Il gol, probabilmente immeritato, di Sandro Tonali ha permesso agli ospiti di rimettere il muso avanti. Poi c’è stato il forcing finale dei gialloblu, e qui arriviamo al dunque.
All’83esimo, l’allenatore rossonero ha richiamato dal riscaldamento un certo Malick Thiaw. Sì, la coperta è corta in difesa, ma il centrale tedesco non era mai stato un’opzione per il tecnico, tanto da non inserirlo in lista Champions.
Il ragazzino classe 2001, però, è entrato in campo con la determinazione e la personalità che ogni allenatore vorrebbe e ha, di fatto, deciso la partita. Un paio di suoi interventi, infatti, hanno sbarrato la strada del 2-2 al Verona che è rimasto a mani vuote. Tredici minuti sono bastati all’ex Schalke 04 per rubare la scena e reclamare, con i fatti, maggiore spazio negli equilibri rossoneri.
L’arrivo di Thiaw è passato in sordina nel calciomercato del Milan. Uno di quei colpi chiuso quasi sul gong – in questo caso il 29 agosto -, e a cui i tifosi neanche pensano più di tanto che sono altri i calciatori che fanno sognare. Potrebbe non essere così. Nato a Dusseldorf, il classe 2001 ha iniziato a muovere i primi passi nel Fortuna, poi ci hanno puntato Bayer Leverkusen e Borussia Monchengladbach, senza mai puntarci del tutto. Lo Scalke 04 l’ha accolto nel 2015, con la speranza di crescere in casa un talento importante. Anche la Germania Under 21 gli ha strizzato l’occhio: infatti, ha già messo a referto dieci presenze, realizzando anche due gol. Niente male.
Poi sono piombati Frederic Massara e Paolo Maldini e, di conseguenza, la grande opportunità di essere nel giro della prima squadra che pochi mesi prima aveva ricamato lo scudetto sul petto. Thiaw è un gigante buono. Un colosso di 194 cm d’altezza, dalla faccia pulitissima che cela un’aggressività calcistica ben strutturata e una malizia innata.
Sicuramente dovrà essere affinato sotto il profilo tecnico e tattico, ma l’impostazione tedesca ha permesso a Pioli di avere a disposizione un tedesco moderno, esplosivo nei movimenti, che gioca a testa alta e sa proporsi anche in fase offensiva. Potenzialmente è anche letale nei calci piazzati a favore. Non siamo di fronte a un titolarissimo, sia chiaro, ma Thiaw può dire la sua, tanto da convincere lo staff tecnico a inserirlo nella lista per la fase a eliminazione diretta, in Europa. Senza pretendere nulla, con la voglia di dimostrare e ottenere in cambio.
Se si pensa ai talenti tedeschi, al Milan si parla di storia, più in attacco sicuramente. Stavolta, invece, potrebbe essere un difensore a far innamorare definitivamente i tifosi rossoneri. La scintilla del primo incontro, intanto, è già scoccata. In molti, a fine partita, hanno fatto in modo di far sentire il loro entusiasmo attraverso i social network e in particolare su Twitter.
C’è chi gli ha dato tutti i meriti dei tre punti conquistati a fatica, chi l’ha già definito con l’aggettivo “immenso“. E vi assicuriamo che gli elogi non sono affatto mancati per il classe 2001, nato sotto il sole di agosto. Un utente che evidentemente è grande fan di Fikayo Tomori ha addirittura detto che ha fatto più Thiaw in pochi minuti di tutti gli altri difensori centrali rossoneri.
E poi ci sono gli sfottò e le questioni di parte. Un altro utente, infatti, si è avventurato in un paragone un po’ azzardato, affermando che Thiaw sarebbe addirittura più forte di Milan Skriniar, centrale dell’Inter e spesso capitano, con l’assenza di Samir Handanovic. Forse è ancora un po’ presto, ma dimostra un dato inconfutabile: i tifosi rossoneri in Thiaw ci credono, e neanche poco.
Ancora, un tifoso si è dedicato a un’analisi un po’ più dettagliata delle caratteristiche di Thiaw, enfatizzandone la tenuta fisica e la reattività. Noi ci permettiamo di aggiungere anche la capacità di concentrazione, che non è cosa da poco per un difensore, poi così giovane e costretto a entrare in partita nelle fasi concitate del finale di gara.
Insomma, se l’amore e l’entusiasmo nel calcio sono armi decisive – e lo sono – il mondo Milan è già rimasto folgorato da un giocatore che potrebbe fare la differenza nella stagione dei lombardi e con così tanti impegni da onorare. E poi con un occhio al futuro, perché c’è chi, esagerando, l’ha paragonato a Thiago Silva e potrebbe non avere tutti i torti alla lunga. Perché Maldini di difensori se ne intende e anche questa volta il suo intuito potrebbe aver fatto la differenza.
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