L’Unione Europea ha l’intenzione di accelerare sulla campagna vaccinale ed è pronta a produrre internamente le dosi necessarie. Lo ha dichiarato Thierry Breton, Commissario europeo per il Mercato interno, l’industria e la digitalizzazione, nonché membro della commissione creata dall’UE proprio lavorare sulla produzione dei vaccini.
Dopo che ieri Mario Draghi ha avuto un colloquio con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, Breton ha incontrato oggi il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, che gli ha consegnato i nomi delle aziende italiane disponibili a mettersi subito all’opera. Nella conferenza congiunta, Breton ha spiegato che “L’Italia è uno dei primi Paesi che ho voluto incontrare perché ha un ruolo importante a livello industriale nel campo dei vaccini. Voglio essere diretto: nessun Paese nella strategia internazionale può definirsi autonomo. E di questo abbiamo parlato nel nostro incontro con il ministro Giorgetti“.
Ha poi parlato della forza produttiva dell’Europa, “primo continente per produzione di vaccini, seguono gli Usa con 2 miliardi. Altri Paesi non sono assolutamente al passo: la Russia non è in grado e la Cina è ancora molto indietro“.
L’obiettivo ora, ha spiegato il commissario, è capire chi sia pronto a partecipare a questa impresa dando il proprio contributo, necessario per una lotta al Covid a lungo termine. In merito al nostro paese ha dichiarato che “in Italia ci sono molte aziende specializzate impegnate in una delle fasi più delicate della produzione del vaccino che è quella del riempimento dei flaconi. Per quanto riguarda AstraZeneca, per esempio, tutti i vaccini preparati sono messi in flacone in Italia“.
Thierry Breton: siamo pronti a vaccinare tutti
Thierry Breton si è dichiarato particolarmente fiducioso sulle capacità delle case farmaceutiche e delle aziende produttrici presenti sul territorio dell’Unione, tanto da dire “penso che da qui alla fine dell’estate potremo vaccinare tutti i cittadini europei“. Parole molto pesanti e di grande speranza per un continente in seria difficoltà, soprattutto col sopraggiungere delle temute varianti.
Altrettanto ottimismo è stato espresso dal ministro Giancarlo Giorgetti, che ha confermato l’eccellenza dell’industria italiana, pronta a scendere in campo.