Gino Cecchettin ha pubblicato uno scambio di messaggi con la figlia Giulia, prima che venisse uccisa. Per l’omicidio della 22enne di Vigonovo l’unico indagato è Filippo Turetta, ex fidanzato della vittima, che lo scorso sabato sera è stato arrestato dalla polizia tedesca a Lipsia.
Gino Cecchettin e la chat con la figlia Giulia – Nanopress.it
Nei prossimi giorni il 22enne verrà estradato, come ha fatto sapere il ministro degli esteri, Antonio Tajani.
I messaggi di Giulia Cecchettin a papà Gino
Uno scambio di messaggi affettuosi, che a rileggerli danno l’idea di quanto fosse speciale Giulia Cecchettin, la 22enne uccisa dall’ex fidanzato, Filippo Turetta, suo coetaneo. “Spero di non averti svegliato, sono andata a prendere l’autobus per andare a fare colazione con i miei amici. Ti voglio bene”. È uno dei messaggi che Giulia aveva inviato a papà Gino su WhatsApp, prima di chiudere con un “Ti voglio bene” e un cuore, a cui il genitore aveva risposto con un “Grazie amore, anch’io tanto”.
Parole semplici, che arrivano dritte al cuore di chi ha assistito -inerme – all’ennesima tragedia costata la vita a una donna. Una giovane donna, che stava per laurearsi in Ingegneria Biomedica e sognava di diventare un’illustratrice di libri per bambini. I sogni di Giulia sono morti con lei la notte di sabato – 12 novembre – quando la ragazza è stata uccisa a coltellate e poi gettata in un dirupo. La sua corsa è terminata 50 metri più in basso, quando un canalone del lago di Bàrcis ha accolto tra le sue acque gelide quello che restava di lei. Una settimana esatta dopo la sua scomparsa, è stato avvistato il cadavere di una giovane donna e subito il pensiero è andato a Giulia, a quella 22enne dal sorriso pieno e dai grandi sogni, così affamata di vita, che non poteva essere sparita a un passo dalla Laurea.
L’estradizione di Filippo Turetta
Sabato notte, sull’autostrada A9 a Bad Dürrenberg, a Lipsia, in Germania, la polizia tedesca ha ricevuto la segnalazione di un’auto ferma, a fari spenti, in una piazzola di sosta. In quell’auto c’era Filippo Turetta, ex fidanzato di Giulia Cecchettin e unico indagato per la sua morte. Il giovane è stato preso in carico dagli agenti.
La prima notte – dopo una fuga durata una settimana – l’ha trascorsa nel carcere di Halle. Nei prossimi giorni invece dovrebbe essere estradato. Ad aspettarlo ci sono anche i suoi genitori. Il papà in particolare ha riferito di non essersi mai accorto dei problemi del figlio. “Filippo era un ragazzo perfetto a cui abbiamo sempre dato tutto” ha raccontato Nicola Turetta.
«Trovarmi a fronteggiare una situazione del genere per me è inconcepibile. Deve essere qualcosa che è entrato in lui. Non lo so. Deve essergli scoppiata una valvola nel cervello. Non lo so proprio» ha proseguito il padre di Filippo, visibilmente provato da una situazione forse più grande di lui.
Stando a quanto registrato da una telecamera di sorveglianza nella zona di Fossò, la lite tra Giulia e Filippo sarebbe iniziata in auto la sera della scomparsa. Dalle immagini si vede il ragazzo colpire la vittima a mani nude, Giulia che tenta di scappare, gli grida “Lasciami, mi fai male”. Lui la insegue, infierisce su di lei – sembra con un coltello – poi la carica, sanguinante ed esanime, sul sedile posteriore dell’auto e riparte. A quel punto, infila il cadavere in alcuni sacchi neri dell’immondizia e lo getta nel dirupo, che custodirà quel corpo per una settimana, fino al ritrovamento da parte di un’unità cinofila della Protezione civile, lo scorso sabato mattina.