Il titolo del Quotidiano Sportivo sul trio delle cicciottelle alle Olimpiadi di Rio 2016 ha portato al licenziamento del direttore Giuseppe Tassi. Titolo infelice senza dubbio. Ma avete mai avuto la curiosità di scoprire come funziona la titolazione nei giornali?
I titoli dei giornali devono rispondere ad alcune esigenze ferree, tipografiche ed editoriali: devono essere brevi, chiari ed esplicativi quanto basta per far capire di cosa si parla lasciando comunque al lettore la voglia di approfondire l’argomento.
IL TITOLISTA: nei giornali cartacei spesso il titolista è un redattore diverso dall’articolista, ovvero il caposervizio. Il motivo è semplice: chi scrive un articolo ha già tutta la storia chiara nella sua mente e rischia di inserire un titolo comprensibile solo a se stesso. Il caposervizio inserisce un titolo comprensibile anche a chi non sa nulla della storia descritta nell’articolo.
C’è anche un altro motivo: mentre sul web un titolo errato può essere corretto all’istante, e quindi lo scrive direttamente il giornalista articolista, su un giornale cartaceo un titolo errato è un problema serio, per cui è preferibile che la pubblicazione passi attraverso il controllo di un supervisore. In caso di errore, se l’azienda editoriale è economicamente florida, si fermano le macchine e si fa la ribattuta di una nuova pagina con il titolo corretto. Se invece il giornale è costretto ad andare al risparmio si portano in edicola le copie col titolo farlocco.
LA CONTA DEI CARATTERI: i vecchi giornalisti ricordano con ansia e orrore il momento della titolazione: una volta il titolista doveva compiere complicati calcoli matematici prima di scrivere poche frasi. Lo spazio a disposizione per il titolo del giornale era idealmente diviso in caselle e ogni casella poteva essere occupata da uno o da più caratteri tipografici: una M per esempio occupava più spazio di un apostrofo o di una i, per cui il titolista doveva schiarirsi le idee e fare attentamente i suoi conti prima di iniziare a scrivere. Oggi i computer hanno reso più semplice il lavoro del titolista.
QUESTIONE DI CARATTERE: passiamo alle esigenze editoriali: avrete notato che alcuni giornali invece di scrivere titoli sparano cannonate (Libero in questo è il re incontrastato, inimitabile e inarrivabile). Si tratta di una scelta volta a dare carattere alla testata e a renderla riconoscibile. E’ anche una sorta di linguaggio in codice condiviso col lettore, che crea familiarità.
I TITOLI DIVERTENTI: dopo questa noioissima introduzione passiamo ai fatti: spesso i giornali presentano notizie vere con titoli divertenti, comici o assurdi. Di solito lo fanno per strappare un sorriso al lettore, per restare nei suoi ricordi e fidelizzarlo, per fare in modo che ne parli con i suoi amici del bar.
Altre volte si tratta di una linea editoriale ben definita, come già detto.
A volte i titoli comici sono frutto di un errore. Altre volte si tratta invece di uno pseudo-errore: il titolista d’accordo col direttore inserisce un errore tipografico o un’allusione per rendere più succulenta la lettura.
Di seguito una carrellata di titoli di giornale assurdi, comici e divertenti su notizie vere.
Come dicevamo il quotidiano Libero è il re dei titoli divertenti e dissacranti. In questo caso il turpiloquio è nella malizia di chi legge o è un effetto voluto? A voi la risposta.
Viene da sorridere anche se si tratta di una notizia drammatica.
No, non si tratta di una situazione lapalissiana simile a quella del signor de la Palisse, morto davanti a Pavia, che un quarto d’ora prima di morire era in vita tuttavia. Tutti muoiono prima del funerale, a parte qualche raro caso di persone sepolte da vive. Il funerale non era dell’anziano arciprete, ma di qualcun altro.
La scopa in questione è l’arma del delitto, chiaro no?
Un caso che ha fatto storia e che viene citato in tutte le facoltà di Scienze della Comunicazione e in tutti i manuali di Giornalismo. Il giocatore in questione in quella storica partita segnò 4 reti.
Ci sono o ci fanno? Una triplete che metterà in f…uga ogni vostro dubbio…
Citiamo altri casi di cui le immagini sono difficilmente reperibili:
Probabilmente era la camera… da letto. Pubblicato sull’Eco di Bergamo.
Aridaje…
Ok non è un giornale cartaceo, ma questo caso merita una menzione. L’Ansa è un’agenzia che distribuisce un bollettino ai giornalisti e pubblica una selezione di lanci sul proprio sito web. Chissà che faccia hanno fatto i giornalisti economici quando hanno letto questo titolo.
Sempre meglio risparmiare quando è possibile.
Non c’è più sordo di chi non vuol sentire.
Hallelujah.
Le ultime due notizie non sono correlate.
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