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Scrittore e giornalista tra i più amati delle ultime generazioni, Tiziano Terzani ci ha lasciato un patrimonio ricchissimo di frasi celebri, di citazioni e di aforismi, oltre a numerosi saggi e reportage narrativi. Scomparso nel luglio del 2004 è stata una delle figure più significative del panorama giornalistico e culturale italiano.
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Professionista appassionato, cittadino del mondo e profondo conoscitore della società contemporanea, ha raccontato, nel corso dei suoi numerosi reportage in giro per il mondo, la tragedia della guerra in Vietnam, il dramma cambogiano, l’odio razziale americano, la tenacia dei movimenti pacifisti e il sogno dell’uomo sulla Luna. Con una passione ed un amore per ‘il giornalismo che racconta’ come solo pochi professionisti hanno saputo fare in Italia, documentando e raccontando incessantemente per anni.
Fino a quando, colpito dalla malattia, si ritira sull’Himalaya indiana, isolandosi dal mondo ma continuando a scrivere, a dipingere e a curarsi. Sarà l’11 settembre e la guerra in Afghanistan a scuoterlo pesantemente: i tragici avvenimenti lo spingono a riprendere la professione di freelance scrivendo una serie di articoli e di riflessioni che raccoglierà, nel 2002, nel volume Lettere contro la guerra, un libro di forte impegno etico contro la violenza e i conflitti militari. Completa, poco prima di morire, la sua ultima opera, Un altro giro di giostra. Viaggio nel male e nel bene del nostro tempo, un percorso intimo oltre la malattia che lo porta ad un’analisi sofferta e appassionata sull’uomo di oggi e su come deve saper affrontare l’inevitabile.
Ma è con La fine è il mio inizio, opera scritta a quattro mani con il figlio Folco e pubblicata postuma nel 2006, che vogliamo iniziare questa breve carrellata, seguita da alcune tra le frasi più celebri di Tiziano Terzani.
Nessuno m’ha mai detto ‘Volerai’. Nessuno m’ha promesso ‘Non morirai’. Eppur senz’ali ho già volato tanto e ‘ora’ senza alcun rimpianto, di promesse mancate, di cose incompiute, senza pena aggiunta mi preparo a volare un’altra volta.
L’unico vero maestro non è in nessuna foresta, in nessuna capanna, in nessuna caverna di ghiaccio dell’Himalaya… E’ dentro di noi!
Guarda un filo d’erba al vento e sentiti come lui. Ti passerà anche la rabbia.
La storia non esiste. Il passato è solo uno strumento del presente e come tale è raccontato e semplificato per servire gli interessi di oggi.
Succede che, osservando un dettaglio, si è colpiti dall’insieme in cui ‘quel dettaglio’ è insignificante.
(da La fine è il mio inizio)
Solo se riusciamo a vedere l’universo come un tutt’uno in cui ogni parte riflette la totalità e in cui la grande bellezza sta nella sua diversità, cominceremo a capire chi siamo e dove stiamo.
In tutta la storia ci sono sempre state delle guerre. Per cui continueranno ad esserci.
Questo è un altro aspetto rasserenante della natura: la sua immensa bellezza è lì per tutti. Nessuno può pensare di potersi portare a casa un’alba o un tramonto.
(da Un altro giro di giostra)
I miracoli esistono e sono miracoli perché capitano una volta ogni tanto, perché sono qualcosa di insolito, qualcosa che non capiamo, perché sono un’eccezione alla regola del non-miracolo.
(da Un altro giro di giostra)
Una buona occasione nella vita si presenta sempre. Il problema è saperla riconoscere.
(da Un altro giro di giostra)
I migliori compagni di viaggio sono i libri: parlano quando si ha bisogno, tacciono quando si vuole silenzio. Fanno compagnia senza essere invadenti. Danno moltissimo senza chiedere nulla.
La vera conoscenza non viene dai libri, neppure da quelli sacri, ma dall’esperienza. Il miglior modo per capire la realtà è attraverso i sentimenti, l’intuizione, non attraverso l’intelletto. L’intelletto è limitato.
(da Un altro giro di giostra)
Questo è il momento in cui, qualunque sia il ruolo, un uomo deve fare quel che è giusto e non quel che gli conviene.
(da La fine è il mio inizio)
Quando sei a un bivio e trovi una strada che va in su e una che va in giù, piglia quella che va in su. È più facile andare in
discesa, ma alla fine ti trovi in un buco. A salire c’è speranza. È difficile, è un altro modo di vedere le cose, è una sfida, ti tiene all’erta.
Ormai mi incuriosisce di più morire. Mi dispiace solo che non potrò scriverne.
(da Anam il senzanome. Ultima intervista a Tiziano Terzani)