Le hanno tolto qualsiasi tipo di potere decisionale sulle figlie per aver trasmesso le immagini della difesa del processo dei colleghi Can Dundar e Erdem Gül. La reporter Arzu Yildiz è stata condannata a 20 mesi di prigione, ma la pena più dolorosa che le è stata inflitta è la perdita della patria potestà sulle sue figlie.
Arzu Yildiz ha postato su Youtube la difesa al processo contro Can Dundar e Erdem Gül, condannati a 5 anni di carcere per la diffusione di segreti di Stato. Nel 2015 il direttore e caporedattore del Cumhuriyet avevano pubblicato alcuni video in cui si denunciava la presenza di camion dell’intelligence turca carichi di armi al confine tra Turchia e Siria. Poco prima della condanna, Can Dundar è stato vittima di un attentato davanti al tribunale di Istanbul, l’attentatore è stato poi fermato da un giornalista e un agente della sicurezza prima che potesse sparare.
“Nessuno mi può portare via i miei figli, neanche il Sultano stesso, figuriamoci un tribunale” ha dichiarato Arzu Yildiz che ha raccolto anche alcune testimonianze in favore dei suoi due colleghi che hanno subito un processo identificato, a livello internazionale, come un attentato alla libertà di stampa.
La giornalista si è difesa affermando di aver semplicemente ‘fatto il suo lavoro’, il legale della donna parla di una “vendetta da parte dei giudici” i quali hanno preso la drastica decisione di toglierle le due figlie piccole sulle quali la donna non avrà più alcun potere decisionale seppur le due bambine continueranno a vivere con la mamma e il papà.
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