Tommaso Labranca, scrittore, autore tv e tra i massimi esperti di cultura contemporanea, è morto oggi, 29 agosto 2016, a soli 54 anni. A darne notizia il collega e amico Gianni Biondillo che, in un articolo apparso sul sito Nazione Indiana, lo ricorda come un ‘outsider‘ della letteratura, della radio e della televisione italiane. Sconosciute le cause del decesso, avvenuto, come spiega lo stesso Biondillo, in Svizzera dove Labranca viveva da tempo, dopo che aveva lasciato l’Italia incapace, a suo avviso, di comprenderne la poliedricità e il dissacrante spirito critico che gli era valso l’appellativo di ‘cantore del trash‘.
E’ morto nella sua casa nel Canton Ticino Tommaso Labranca, firma tra le più illustri del giornalismo italiano e scrittore celebre soprattutto per i libri Andy Warhol era un coatto. Vivere e capire il trash e Estasi del pecoreccio. Perché non possiamo non dirci brianzoli, pubblicati rispettivamente nel ’94 e nel ’95, entrambi da Castelvecchi.
Grande esperto della fenomenologia del trash, Labranca aveva fatto parte, negli anni Novanta, del cosiddetto gruppo degli ‘scrittori cannibali‘ insieme, tra gli altri, a Niccolò Ammaniti, Isabella Santacroce e Tiziano Scarpa.
Sempre in quegli anni, accanto all’attività letteraria, affianca quella di autore televisivo collaborando, nel ’97, alla messa in onda di Anima Mia, programma ideato e condotto da Fabio Fazio tra le trasmissioni cult della tv di quegli anni. Oltre a dirigere una rivista culturale svizzera, Labranca scriveva da anni per diverse riviste specializzate in critica musicale, accompagnando all’attività giornalistica quella di conduttore radiofonico – aveva condotto, negli anni 2000, Plug & Play e Il buono il brutto e il cattivo su Play Radio, mentre nel 2011 era stato al timone, su Radio24, del programma La bella estate.
Del suo ultimo libro, dal titolo Vraghinaroda. Viaggio allucinante fra creatori, mediatori e fruitori dell’arte, lo stesso Biondillo ha scritto: ‘Era così bello che leggerlo m’aveva semplicemente entusiasmato. Se lo era pubblicato praticamente in casa, dato che le case editrici italiane lo chiamavano solo per biografie di attori o cantanti trash-pop’. Nel 2013, infatti, Labranca aveva fondato la Casa Editrice 20090 grazie alla quale pubblicava i suoi libri tra i quali ricordiamo Il fagiano Jonathan Livingston. Manifesto contro la New Age (minimum fax, 1998), Ho visto cose… Racconti dalla patria del design: dieci scrittori per dieci oggetti di culto (BUR, 2008) e Kaori non sei unica. La prima antologia di letteratura spot (Tempi Stretti, 1995).
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