Il poco tempo a disposizione, spesso, può esser causa di alcune cattive abitudini come quella d consumare pasti già pronti e/o confezionati.
Ecco cosa è emerso da alcuni recenti studi inerenti alle confezioni utilizzate per confezionare gli alimenti.
Trovare piccoli escamotage atti a far risparmiare del tempo, specialmente in cucina, è una cosa a cui andiamo giornalmente incontro, ma nel fare ciò, bisogna accertarsi di non danneggiare la nostra salute.
È possibile, dunque, continuare a consumare tonno in scatola senza incorrere in problemi di natura medica?
La risposta è sì, ma alla luce dei dati emersi da uno studio eseguito dalla rivista Il Salvagente sulle scatolette utilizzate per confezionare il tonno, si evince che è preferibile optare per le confezioni realizzate in vetro. Ecco il motivo.
Tonno in scatola e alimenti confezionati: ecco come acquistarli
Alimentarsi in maniera corretta, come tutti saprete, è necessario per contribuire al benessere della nostra salute; talvolta, però, può capitare di ingerire sostanze chimiche a nostra insaputa, perché contenute nelle confezioni dei nostri alimenti.
A tal proposito, la rivista Il Salvagente ha eseguito un test sulle scatolette di tonno e, in sei delle confezioni esaminate, sono state trovate tracce di Bisfenolo A, sostanza utilizzata, appunto, proprio per la produzione delle confezioni degli alimenti.
Nel dettaglio, dai test precedentemente citati, è emerso che in tutte le sei scatolette di tonno – di marche differenti – prese in esame, tutte contenevano tracce di Bisfenolo A in una media di 0,03/0,04 mg/kg (il limite di migrazione consentito dal regolamento Ue 2018/213 è pari a 0,05 mg/kg).
Cosa vuol dire tutto ciò? Per la produzione delle confezioni alimentari vengono utilizzate sostanze chimiche, come, appunto, il Bisfenolo A; è possibile, dunque, che una piccola quantità di tali sostanze venga assorbita dai cibi contenuti in tali confezioni.
Esiste, però, una maniera alternativa per continuare a consumare il tonno confezionato.
Bisfenolo A: che fare per evitarlo?
Per evitare il rischio di essere esposti all’ingerimento di Bisfenolo A, come suggerito anche dall’Ewg (Environmental working group), organizzazione no-profit americana, è possibile continuare a consumare prodotti confezionati optando, però, per quelli conservati in contenitori di vetro.
L’Ewg, inoltre, per evitare prodotti con tracce di Bisfenolo A, consiglia di preferire sempre alimenti freschi, congelati o essiccati; di non riscaldare mai il cibo nelle confezioni di latta; di sciacquare i prodotti prima di consumarli, nel caso in cui ci dovesse capitare di ricorrere a scatolette confezionate e, infine, di prediligere gli alimenti in scatola di marchi presenti nella lista di “Ewg best players or better players” i quali non utilizzano BPA (Bisfenolo A) per la produzione della maggior parte dei loro prodotti.