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Gli italiani amano l’hitech, ma non sono terra di produzione di dispositivi o di tecnologie? Niente di più sbagliato perché non siamo solo grandi fruitori di tutte le nuove chicche dagli smartphone ai tablet, dai notebook alle fotocamere reflex fino alle console di videogiochi e ai gadget più o meno utili, perché sul territorio del Bel Paese sono nate fior di idee diventate poi famose in tutto il mondo. Qualche rapido esempio? Il personal computer ha visto la luce a Ivrea grazie a Pier Giorgio Perotto con la Olivetti, il primo microprocessore è a opera di Federico Faggin fino all’mp3 che è nato a Torino. Scopriamo tutte le migliori tecnologie nate in Italia.
Queste tecnologie e dispositivi sono al centro della specialissima mostra “Make in Italy” che apre proprio oggi venerdì 3 ottobre in occasione della Maker Faire di Roma per andare a raccontare mezzo secolo di innovazioni italiane. Quali sono? Scopriamole insieme: con la Olivetti Programma 101 del 1964 abbiamo dato il primo segnale forte. Altro che Stati Uniti, il primo computer è nato a Ivrea vicino a Torino grazie all’ingegno di Pier Giorgio Perotto che sin dal 1958 alla macchina programmabile e trasportabile Programma 101. Nel 1962 con Tape Mark I si è creata la prima poesia da un computer grazie all’algoritmo di Nanni Balestrini ottenuto con un IBM 7070.
L’Algoritmo di Viterbi (1966) generato dal bergamasco Andrea Viterbi (in realtà naturalizzato americano sin dalla più tenera età con il nome di Andrew James Viterbi) è stato possibile codificare le trasmissioni digitali. Un’idea fondamentale per poi realizzare i network cellulari GSM e dell’UMTS oltre che per il riconoscimento ottico di testi. Intel 4004 è il primo microprocessore della storia ed è stato realizzato grazie al vicentino Federico Faggin. E l’Mp3? È nato a Torino nel 1988 grazie a Leonardo Chiariglione che fonda l’MPEG, che realizza il sistema di compressione audio-video.
Il Telepass nasce negli anni ’90 dalla Fondazione Guglielmo Marconi, Olivetti, Marconi Italiana e GiugiaroDesign per ridurre le code ai caselli, nel 1997 l’algoritmo Hyper Search del 27enne padovano Massimo Marchiori ispirerà poi Google dato che considerava per primo l’importanza dei link verso uno spazio web. In anni recenti abbiamo sviluppato la mano robotica Cyberhand che si interfaccia col sistema nervoso, un lavoro della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, ma soprattutto il celeberrimo sistema Arduino, la scheda di prototipazione rapida di Massimo Banzi al centro di tutte le creazioni DIY, deve il nome al bar dove l’inventore prendeva sempre l’aperitivo. Infine il vagamente inquietante iCub, un piccolo robottino sviluppato dall’Istituto Italiano di Tecnologia.
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