Si chiama Doppia indagine il nuovo appuntamento di Top Crime, in onda alle 22.50 da lunedì 16 a venerdì 20 novembre, ideato e realizzato da Andrea Semerano e Daniel Visintin. Un esperimento interessante e appassionante, il primo autoprodotto della rete: cinque puntate realizzate con il contributo di alcuni noti scrittori del panorama letterario italiano che raccontano da dove nasce il loro universo creativo, quell’insieme di esperienze, vissuti, fantasie da cui traggono origine idee e suggestioni che danno vita alle loro opere.
E poi raccontano il rapporto con il lettore: i motivi per cui il genere crime attrae, la sua capacità di dare in qualche modo risposte al male, quelle risposte che spesso non vengono date dalla vita reale, di metterci in contatto con la parte più oscura della nostra interiorità. Ciascuna puntata ruota attorno a un tema e analizza figure tipicamente protagoniste del genere; lo fa accostando allo sguardo letterario un’ottica di tipo scientifico: esperti di criminologia spiegano i processi psicologici che spesso caratterizzano assassini e criminali.
Rifacendosi anche a concreti casi di cronaca raccontano quali logiche vengono seguite durante i colloqui psicodiagnostici, consentendo così allo spettatore di conoscere più da vicino i meccanismi psichici che muovono determinate figure. Medici legali spiegano come distinguere l’origine di determinate lesioni per comprendere la dinamica di un delitto. Ecco allora che la fiction tocca la realtà; lo sguardo letterario e quello scientifico diventano due lenti diverse ma complementari attraverso le quali osservare uno stesso fenomeno.
E poi ci sono le location, vere, reali: le puntate sono girate nei luoghi tipicamente associabili alle diverse figure trattate, come per esempio carceri o ex manicomi. Lo stile di ripresa ha un sapore quasi documentaristico, con una camera non fissa che conferisce quella sensazione di instabilità che consente allo spettatore di percepire a livello epidermico l’inquietudine generata dal crime; altrettanto fa la musica di fondo: crea una tensione palpabile.
A generare pathos contribuiscono anche frequenti dettagli e primi piani dei protagonisti delle puntate, una costante interpellazione che fa sentire lo spettatore chiamato in causa a maggior ragione perché le figure psicologiche analizzate sono potenzialmente parte della vita di ciascuno di noi.
Doppia indagine non indugia su scene crude né ricerca un vuoto sensazionalismo, ma racconta le origini degli universi creativi mantenendo la capacità di insinuare nello spettatore quella vibrante tensione che connota la fruizione di un prodotto di genere crime.
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