Ribaltata la sentenza di primo grado emessa lo scorso anno. Un giovane 25enne è stato assolto dall’accusa di stupro, dopo essere stato condannato in primo appello a 2 anni e 2 mesi.
Si conoscevano da tempo, erano usciti quella sera per chiarire la loro relazione. Il 25enne è stato assolto dall’accusa di stupro, dopo che la corte d’appello di Torino ha ribaltato la sentenza di primo grado emessa lo scorso anno, quando il giovane era stato condannato a due anni e due mesi. Il racconto della donna: “Ho notato che la porta era socchiusa, vado per chiuderla ma lui era già dentro”.
Secondo la corte d’appello di Torino, anche la porta del bagno lasciata socchiusa dalla donna, quella sera, avrebbe rappresentato un invito a osare.
Un giovane di 25 anni è stato assolto dall’accusa di stupro dopo che lo scorso anno era stato condannato a due anni e due mesi dalla sentenza di primo grado.
I fatti risalgono al 2019. Due amici, che in precedenza si erano anche baciati, conoscenti da 5 anni, trascorrono la serata tra qualche spritz e un paio di shot. Dopo il cinema il giro in centro, mentre la ragazza lo aveva avvertito di non illudersi.
La serata del 9 maggio 2019 è diventata scenario di uno dei casi di stupro più discussi al momento, vista la sentenza emessa dalla corte d’appello di Torino, che ha ribaltato il primo grado.
Una, tra tante, delle motivazioni dell’assoluzione data dal giudice ha fatto particolarmente storcere il naso in queste ore. Quella porta del bagno lasciata socchiusa, che avrebbe rappresentato un “Invito a osare”.
Secondo le ricostruzioni pare che la ragazza avesse voluto informare, con quell’uscita, l’amico di non farsi illusioni riguardanti il bacio avvenuto nelle precedenti uscite. Un bacio da interpretarsi come un fatto episodico, visto che la giovane non aveva intenzione di impegnarsi sentimentalmente.
Secondo il giudice dunque, non si può escludere che la ragazza abbia dato delle speranze al suo amico. I due, dopo aver bevuto, si sono recati in un locale del centro di Torino.
La ragazza avrebbe dunque dato speranze “facendosi accompagnare in bagno” e lasciando la porta socchiusa.
La ragazza, secondo il giudice, era alterata per aver assunto alcol. Una motivazione che ha reso secondo la corte d’appello probabile che la giovane non fosse in sé sé quando “richiese di accedere al bagno, provocò l’avvicinamento del giovane”.
La donna, nel dare la sua versione, aveva raccontato di essere entrata in bagno con il giovane dietro, e che mentre stava per chiudere la porta lui sarebbe immediatamente entrato.
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