[didascalia fornitore=”ansa”]Stent in uso per operazioni cardiache[/didascalia]
Un bimbo di sei anni che lo scorso aprile aveva avuto una emiparesi conseguente a ictus è stato curato con uno stent cardiaco infilato in un’arteria cerebrale tramite un intervento all’avanguardia, primo caso al mondo, presso l’ospedale Regina Margherita di Torino.
Il piccolo, che manifestava un’emiparesi, era stato ricoverato lo scorso aprile presso l’ospedale di Novara, e dopo diversi accertamenti, tra cui la risonanza magnetica, era emerso che aveva subìto un restringimento dei vasi sanguigni del cervello, un’ischemia cerebrale.
Trasferito in pediatria al Regina Margherita di Torino, il bimbo di sei anni è stato stabilizzato, ma i medici hanno capito che le sue condizioni stavano peggiorando. Così una équipe di specialisti composta dal professor Mauro Bergui (direttore del reparto di Neuroradiologia universitaria dell’ospedale Molinette) e dalla dottoressa Gabriella Agnoletti (direttore del reparto di Cardiologia pediatrica dell’ospedale Regina Margherita), hanno operato il piccolo, inserendo direttamente nel vaso cerebrale interessato dalla costrizione, uno stent cardiaco, che ha lo scopo di mantenere il vaso aperto e consentire il flusso di sangue per ossigenare il cervello.
L’intervento mininvasivo, primo al mondo di questo tipo, è tecnicamente riuscito, e il piccolo è stato quindi salvato. Le sue condizioni, assicurano gli specialisti, sono in netto miglioramento.